DEGLI IMPERATORI DEL GIAPPONE 87
altri cinquanta anni c mori nonagenario.
   L'anno i63o (di G.C.). NIO-TE o SIOTE, figlia del dairo Kouotei, a lui succedette. Ella ebbe la barbara soddisfazione di vedere sotto il suo regno interamente distrutto nel Giappone il cristianesimo, tanto contrario alla gloria e agl’interessi dei dairi. Non essendosi maritata, o per lo meno non avendo avuto figli, trasmise nel i643 la corona al proprio fratello.
   L’anno i643 (diG.C.).GOT-TO-MIO salì al trono attesa la rinuncia della sorella il settimo giorno del nono mese dell’anno 23o3 dell’era di Syn-mu. L’anno undicesimo del suo regno un terribile incendio consumò la maggior parte del suo palazzo con gran numero di templi ed edifizii. Mori egli il 20 del nono mese dell’anno stesso, e fu sotterrato con grande solennità nel tempio di Sinousi.
   L’anno i654 (di G. €.). SI-N1N, terzo fratello di Gotto-mio, gli succedette l’anno 2314 dell’ era di Synmu. Il suo palazzo che avea fatto ristaura-re, soggiacque l’anno terzo del suo regno ad un nuovo incendio non meno del precedente
DE-JORI, figlio di Fide-josi 0 Taiko-sama, non aveva che sei anni quando gli succedette. Gli era stato dato da suo padre per tutore Ongoskio chiamato poi Ijèsaz, una dei suqi consiglieri di stato, dopo avergli fatto promettere con giuramento di rimettere le redini dell’impero al principino tosto fosse in ¡stato di maneggiarle, c per assicurare 1’ esecuzione di tale promessa avea fatto sposare a suo figlio la figlia d’Ijesaz. Ma l’ambizione di quest’ultimo prevalse ai suoi impegni. Avendo Fide-jori mostrato inclinazione pel cristianesimo e pei Portoghesi, il tutore se ne fece un pretesto per detronizzarlo. Il giovine principe accortosi delle disposizioni del suocero si riparò nella fortezza d’Osakka, già resa da Taiko-sama estremamente forte. Ma giunto Ijesaz ad assediarlo , lo costrinse ad arrendersi il giorno settimo del-1’ anno quarto di questa spedizione. Lo sciagurato Fide-jori preferì però di abbruciarsi nel suo palazzo piuttostochè darsi nelle mani del suocero. Tale avvenimento è dell’anno di G. G. 1616. Qui da noi si seguano gli autori della Storia universale piuttosto che il p. Charlevoix, il quale asserisce che Fide-jori disparve, nò più di lui si è sentito parlare.
\