dati in una batteria dell’isola Morosini e destinati a rimorchiare, sotto il fuoco nemico, pontoni e barche cariche di munizioni e di viveri, a traghettare ufficiali e soldati. - Il nostro Corpo - si osservava - è stato istituito per la caccia ai sommergibili, ed i nostri motoscafi non possono essere impiegati in altri servizi. È dovere dei nostri Capi Gruppo di chiedere alle autorità il rispetto agli impegni presi ". Avevo ascoltato, senza prendervi parte, questa discussione, rilevando che la maggioranza, come al solito, subiva l’influenza di due o tre armeggioni che - osservavano i maligni - si erano inscritti fra i volontari per schivare i rischi delle trincee, continuando a trattare i loro affari a Venezia. Ma nello stesso tempo avevo constatato con piacere che, salvo queste due o tre persone, la scelta dei volontari era stata felice. Senza dubbio, tutti, o quasi tutti, trovavano un po’ ingiusto che il loro motoscafo, snello, elegante, col quale avevano sognato di correre il mare alla caccia del nemico, si disfacesse negli umili servizi di traghetto o di rimorchio. Ma pur insistendo che io tenessi conto di questo loro desiderio, si dimostravano - e lo provarono coi fatti - pieni di entusiasmo, pronti a compiere coscienziosamente il loro dovere in ogni modo ed in ogni occasione. Quando seppero infatti 1’ esito del mio colloquio, e le probabili intenzioni dell’ ammiraglio, lasciarono che i soliti armeggioni protestassero contro di me che avevo tradito o, almeno, non avevo saputo difendere i loro interessi, e corsero dal sarto a farsi prendere le misure della divisa grigio-verde. Bisogna essere stati a Venezia in quei giorni, per comprendere il fascino che esercitava sopra ognuno di noi quella divisa che la Marina vestiva per la prima volta, e che era riservata ai combattenti nelle batterie di Monfalcone e dell’ Isola Morosini, ai difensori di Grado, a tutto quel gruppo di marinai a terra che costituiva l’estrema ala destra della IIIa Armata. Non vi è ormai Italiano che non conosca questa simpatica 6