L’ufficiale fece un cenno affermativo col capo ; poi si alzò e, stendendomi la mano, borbottò fra i denti il suo nome; Rizzo, e, senz’ altro, fece una giravolta e se n’andò. Durante la conversazione della sera prima, avevo udito parlare più volte di Rizzo come di un tipo simpaticissimo, un po’ bizzarro, ma dal cuor d’oro e che tutti i colleghi adoravano ed ammiravano per 1’ ardire dimostrato in molte occasioni. Non rimasi quindi meravigliato nè offeso del modo, diciamolo pure, un po’ brusco col quale si era fatto conoscenza, e tentai, appena incontrai Rizzo, più tardi, di attaccar conversazione. Ma il buon Rizzo, che di solito parlava poco, e con accento spiccatamente siciliano, sapeva valersi di questa pronuncia caratteristica per rendere meno intelligibili le sue parole quando non aveva voglia di attaccar discorso. Dovetti quindi rimandare a miglior tempo la conquista del simpatico orso, che più francamente, più ingenuamente degli altri, mi rivelava le prevenzioni che allora esistevano contro i volontari. L’ ambiente non era, infatti, molto favorevole ai motoscafi ed ai motonauti. 11 Comandante, proclamando scherzosamente il suo abborrimento contro 1’ infausta invenzione dei motori a scoppio, che, secondo lui, aveva sconvolto tutte le abitudini, tutte le norme del vivere civile, e tutte le buone usanze di guerra, dichiarava apertamente che avrebbe dato tutti i motoscafi della Difesa per due o tre buone lancie a vapore. L’ opinione del Comandante era spesso commentata dagli altri ufficiali, con frizzi più o meno spiritosi, ed era il tema obbligato di lunghe discussioni, nelle quali, lo confesso, avevo l’ingenuità di accalorarmi e di stizzirmi con gran gioia dei miei maliziosi persecutori, i quali valendosi del fatto che il comandante della Difesa aveva posto tutti i motoscafi sotto la mia direzione, non perdevano occasione per rivolgermi continue critiche e vivaci reclami sul servizio, anzi sul disservizio dei motoscafi. 10