Insieme ai motoscafi dragamine, uscivano per scorta altri più veloci. Fra tutti, il più veloce, e quindi il preferito da noi, era 1’ " O-leander", un bellissimo motoscafo requisito, con motore inglese, capace di una velocità di 16 miglia. Con questa velocità che a noi pareva meravigliosa, allora, era impossibile pretendere da tre ragazzi (il più ragazzo ero io, molte volte), che la scorta si limitasse ad un pacifico accompagnamento dei due buoi (così li avevamo battezzati) che aravano lentamente il mare. Troppi galleggianti sospetti o che noi ritenevamo tali, comparivano qua e là all’orizzonte. E dover nostro era quello di riconoscerli. Generalmente erano onesti tronchi d’ alberi, pacifiche cassette sfondate, ma rappresentavano un eccellente pretesto per mettere la prua sulla costa Istriana, quella terra promessa che esercitava sopra di noi un fascino irresistibile. Queste nostre scorrerie non erano però sempre del tutto inutili. Molte volte, specialmente dopo qualche burrasca, parecchie mine comparivano alla superficie del mare. Ve ne erano di tutte le dimensioni e di tutte le forme. Cilindriche, tronco coniche, le nostre - sferiche, - dall’ aspetto bonario, che, al principio sopratutto, noi trattavamo con una certa confidenza ; ve ne erano di quelle curiosamente rivestite di molluschi, che provavano la data piuttosto remota dell’ affondamento ; e infine di quelle che il Comando in capo proibiva di ricuperare e che noi affondavamo a colpi di fucile. Ma generalmente preferivamo pescarle e disattivarle. La pesca, non c’ è che dire, era interessante, specialmente quando il mare era un po’ agitato. Girando intorno alla mina, gettavamo in mare una rete a grosse maglie, e quando il pesce era ben stretto fra queste, lo rimorchiavamo fino a qualche spiaggia, dove, coi dovuti riguardi, si procedeva all’ operazione che doveva rendere innocua la mala bestia. La pesca era spesso abbondante, e non era infrequente il caso 29