correre il Golfo a proprio talento, comparire sulla costa nemica di notte e di giorno, fare un buon colpo e poi sparire come un fantasma ! E così fece, creando nella fantasia austriaca la leggenda di motoscafi blindati, che facevano 60 chilometri all’ ora ! Altri ha compiuto, in seguito, gesta maggiori coi M. A. S. e n’ ebbe giustamente onori e premi. Ma al biondo volontario di Capo d’Istria spetta il vanto di precursore. E come quasi tutti i precursori, non vide il completo trionfo, e non gli fu concesso di godere a lungo del primo trionfo. Il 23 Giugno 1916, un mese dopo 1’ impresa di Trieste, Gra-maticopolo chiese ed ottenne, dopo molte insistenze, di imbarcare come osservatore, sopra un idrovolante francese che doveva compiere un’ esplorazione sopra Capo d’Istria e Pirano. Con un tramonto meraviglioso, l’idrovolante lasciò Grado. Lo seguimmo a lungo nel cielo sereno, infuocato dagli ultimi raggi del sole. Poi divenne un punto quasi impercettibile e scomparve nella leggera foschia che copriva la costa. Nessuno di noi immaginava in quell’ istante che in quel crepuscolo luminoso, sereno, spariva per sempre il giovinetto eroe. Passarono le ore ma l’idrovolante non faceva ritorno. Uscirono motoscafi, uscirono torpediniere alla ricerca. Un’ ansietà sempre crescente ci opprimeva. Ormai non v’ era più dubbio. L’idrovolante non aveva potuto far ritorno. Ma rimaneva una speranza. Forse aveva amarrato ed aspettava soccorso. Tutta la notte trascorse nella ricerca affannosa, fra alternative di speranza e di sconforto. All’ alba, un idrovolante nemico comparve a levante di Grado ; si inoltrò verso terra, e senza rispondere ai tiri delle batterie, lanciò un messaggio, poi tornò verso Trieste. Poco tempo dopo, il messaggio era portato al Comando. Eravamo tutti radunati nell’ ufficio del Comandante ; coll’ animo ondeggiante fra la quasi certezza di una catastrofe e un’ ultima, irragionevole speranza. 37