CAPITOLO VI. Impressioni e reminiscenze di Grado - 11 Re - L’Ammiraglio Thaon di Revel - Roullier -La prima gita di Rizzo a Trieste - Il 2 Novembre 1916 ad Aquileia. NON credo si provasse un momento di noia a Grado. Quando non v’ erano scorte e ricognizioni, quando i velivoli nemici ci avevano lasciato dormire in pace, ognuno di noi pensava subito ad eseguire qualche progetto da lungo tempo accarezzato. Il Comandante partiva per la caccia in palude, oppure faceva una scappata a Monfalcone, a Gradisca, a Gorizia; il dottor Galatà e il Comandante in secondo uscivano caracollando sui loro corsieri e galoppavano disperatamente fino alle batterie di Corbatto e Pri-mero; il buon Cappellano profittava della quiete per sprofondarsi col volontario Venuti, segretario e cassiere del Comitato di beneficenza, in discussioni interminabili sui conti, sui progetti di laboratori, di ospedaletti per bambini, di asili e via dicendo. Gli ufficiali più giovani flirtavano con qualche bella signorina che coraggiosamente era rimasta a Grado, sfidando, imperterrita, i bombardamenti del nemico e le dichiarazioni infuocate degli ufficiali italiani. I più anziani giocavano al bigliardo, alle carte, agli scacchi, leggevano o, molto più prosaicamente, schiacciavano un sonnellino. Io preferivo qualche gita all’ isoletta di Barbana dal celebre santuario, alle batterie di Golametto, dell’ Isola Morosini, o di Punta Sdobba dove avevo un mondo di amici, di vecchie conoscenze ; e quando era possibile, correvo a rivedere la basilica e il piccolo Museo di Aquileja; e se mi toccava la fortuna, molto rara, di poter disporre di un’ automobile, ne profittavo per andare a Monfalcone, o per spingermi talvolta fino ad Udine che per noi, miseri abitanti delle paludi, rappresentava, la Capitale, dove - a prezzi, non sempre modesti - si potevano trovare libri, giornali 39