Per fortuna, ecco due punti neri che si alzano dalla parte di Aquileia, prendono quota, e, velocissimi, come falchi sopra uno stormo di passerotti petulanti, piombano sugli apparecchi austriaci. Quelli che sono ancora lontani, vista la mala parata, virano di bordo e scompariscono nella foschia. Gli altri, sorpresi, tentano di prender quota, di reagire. V’ è un breve scontro ; le mitragliatrici crepitano ; ma gli Italiani incalzano. Gli Austriaci balenano ; poi, invertono la rotta e fuggono precipitosamente, inseguiti dai nostri apparecchi da caccia. Fu questo, il primo scontro tra velivoli, al quale - spettatore molto interessato - ho assistito. Fu il primo, ma non certamente l’ultimo, perchè non v’ era ormai incursione di velivoli nostri che non fosse appoggiata da uno o più motoscafi. Le idee camminano. Nei primissimi tempi, il compito dei motoscafi addetti alle squadriglie di idrovolanti era piuttosto modesto. Servivano per il traghetto degli aviatori, per il trasporto dei viveri, per rimorchiare gli apparecchi nei canali e, nei giorni di vacanza, per andare alla pesca, alla caccia delle anitre, alla ricerca delle ostriche. Quando gli apparecchi uscivano, il motoscafo più veloce li seguiva lemme lemme per un miglio o due, e rientrava quando erano in vista. Allorché, per la prima volta, tentai di fare una vera scorta, accompagnando al largo un nostro idrovolante, i competenti, gli uomini seri crollarono il capo sorridendo di compassione, e battezzarono il mio tentativo : la gara fra la tartaruga e la lepre. Ma questo sarcasmo ebbe l’effetto contrario a quello cui tendeva ; fu per me uno sprazzo di luce. Ricordate la vecchia favola che narra come appunto la tartaruga, partendo molto prima della lepre, riuscisse a vincere la gara? Non potendo dar le ali ai motoscafi, cominciai a fare come la tartaruga ; uscivo in tempo per trovarmi a mezzo golfo prima 23