padrone, ina come uomini... ». Solo l’intervento della Russia diede alla situazione quella soluzione che le nazioni europee in quel momento non seppero o non poterono dare. Noi oggi, a distanza di tanti anni, forti della forza di una giustizia obbiettiva possiamo riconoscere che qualunque fossero i dietroscena politici, l’intervento della Russia a favore degli Slavi calpestati dal Turco, ebbe un’importanza morale e civile, tale da vincere qualunque possibilità di riserve politiche. Senza la Russia la Bulgaria non avrebbe avuto allora la sua libertà, e questa libertà era per il popolo bulgaro aspirazione non meno sacra di quella che che aveva infiammato i canti di Mameli. La fede dei Bulgari nella Russia era naturale, sia per l’affinità della razza, sia perchè la maggior parte degli esuli avevano trovato in Russia il loro rifugio ed in Russia avevano educato sè stessi: così Karavelov, così Botev. Ma anche Ivan Vazov, colui che doveva rapidamente diventare il più grande scrittore della Bulgaria, che non era stato direttamente soggetto all’influenza russa, nel 1876, scoppiata la rivolta, così ferocemente soffocata dall’oppressore, aveva lanciato un suo appello che doveva essere profetico per il suo paese : « Salve, o potente Russia! Tutto il mondo trema alla tua voce. Noi ti invochiamo, vieni a noi! la Bulgaria di invoca. È venuta l’ora * 36 *