nanza lo spazio e la libertà; lontano lontano la nebbia si dilegua. Io aspetto : un inno trionfale risuona nel mio cuore come in un tempio luminoso. Dove mi trasporti il mare non so e non voglio saperlo ». L’aspirazione è più vaga, in confronto del passato, più confusa. Non dimentichiamo però che la Bulgaria ha veduto cadere spezzate molte delle sue illusioni e delle sue speranze. E più facile forse levare un inno di odio contro un nemico che ingiustamente ti calpesta, che non cantare nei momenti di raccoglimento, quando il nemico non ti tiene il calcagno sul collo, ma tu pur giaci a terra affranto e dolorante. Feroce matrigna è stata, come ho detto in principio, la sorte alla Bulgaria, ma questa ha saputo vincere anche il destino. I canti dei suoi poeti ci dicono che questo piccolo popolo ha una grande anima ed anche per la sua letteratura, così rapidamente fiorita, deve conquistare la simpatia e l’ammirazione di un popolo che come l’italiano ha sempre amato gli eroi ed i poeti. * 36 *