pria fantasia. Più modesto del poeta ceco Hanka che per dare una tradizione nazionale alla patria aveva attribuito ai secoli passati i frutti della sua fantasia poetica, il poeta bulgaro non inventò miti ed eroi, ma per consolarsi del triste presente, si rifugiò nella mitologia, per trovarvi, come giustamente fu detto, soddisfazione ai suoi sentimenti che cercavano gloria e libertà per il suo popolo. Al suo esempio, sia come lottatore per la patria, sia anche come poeta e folklorista, si ispirarono i migliori della generazione seguente. E nasce così la poesia bulgara : è poesia prima di tutto di lotta; nasce dall’aspirazione alla libertà, dalla fede, dalla speranza, dalla disillusione, dall’angoscia, dalla disperazione: è canto spontaneo, è canto primitivo, è esaltazione, è minaccia, canto d’amore, di odio. Se in uomini come Rakovski tenta il volo senza riuscire a sollevarsi ancora verso le cime, a volo si leva già quando, pure attraverso la rozzezza della forma, parla un cuore di poeta, quello di Karavelov che la tortura della patria riveste di note delicate e commoventi nella poesia in cui la fanciulla bulgara dice alla madre di non farla bella, perchè il turco si invaghirà di lei e la scannerà con la madre e la getterà in una fossa : cc I fiori più belli fiori-scon presso le acque; una ragazza bella fiorisce solo nel regno della libertà ». In Ljuben # 9 #