aver conosciuto l’esilio, vagò per l’Europa anche per conoscerla, per prenderne ispirazione, per apprenderne le forme, i modi, gli atteggiamenti di vita. Il suo esempio fu seguito da tanti altri. A noi piace ricordare che tra i paesi d’Europa quello che maggiormente l’attrasse e ispirò fu la nostra patria, alla cui tradizione umanistica egli aveva guardato sempre ansioso. La natura italiana, i ricordi gloriosi della nostra storia, i monumenti dell’arte, tutto ispira il poeta. « Noi siamo nella terra dei sonetti. 0 Musa, facciamo ora dei sonetti! Armonie divine soffiano da questi campi, dalla volta azzurra e dal bosco dei mirti. Italia, nella tua polvere si nasconde l’eco immortale dell’antico onore romano, nel tuo petto batte un giovane cuore come di una vergine alla novella d’amore. In te tutto palpita, respira ed affascina, la polvere bisbiglia, il mare azzurro canta, il cielo respira passione, il Vesuvio lava. Italia! fioriti e belli sono i tuoi mirti, i tuoi lauri, i tuoi canti, le tue arti, le tue tombe, le tue onde divine! ». In un canto dedicato a Leopardi il poeta rievoca le sofferenze dell’Italia al principio del secolo XIX, pensieri nobili ed elevati gli ispira il busto di Dante; il Mosè di Michelangelo gli suggerisce una scultorea rievocazione del momento della creazione : * 24