PREFAZIONE 115 non prevedeva che sarebbe riuscita cosi voluminosa e cosi importante, perchè sperava che le faccende d’Italia si accomodassero in pochi anni, Uè poteva immaginare la vastissima rete di avvenimenti che andarono succedendo nel principio del secolo XVI, e che mutarono si può dire la faccia all’ Europa. E forse fu anche fortuna che egli non abbia avuto il tempo di ridurre come si proponeva i Dìarii a forma letteraria di storia, perchè il Sauuto, grande raccoglitore di notizie e di documenti, aveva già dato prova di non possedere quella virtù di assimilazione e quella potenza di sintesi che occorrono al yero storico, e d’ altra parte privando i Diarii della ingenua e spontanea loro naturalezza, a-vrebbe potuto farci perdere gran parte delle notizie più importanti, e ottenebrare le altre fra 1’ aggiustatezza di frasi studiate. Ma più volte stanco per la fatica, disgustato dei suoi colleglli patrizi, che non lo rimeritavano dei suoi lavori e dei servizi resi alla patria, come egli sperava e sentiva, colpito da malattie, ed anche dolente di non ess<*re stato nominato storiografo della repubblica c di non ricevere alcun compenso, mentre lo storiografo Navagero percepiva 200 ducati all’ anno, nulla scrivendo, voleva por tùie ai suoi Diarii, ma non ebbe mai il coraggio di effettuare questo suo divisamelito. Alla fine del volume XXIX si propose di terminare 1’ opera colla morte del doge Leonardo Loredan ; ma eletto a successore Antonio Grimani di 87 anni cui il Sanuto era legato da parentela e da antica devozione, rimise alla fine del do-gado di questo il termine dei Diarii. Ecco come egli si esprime al principio del voi. XXX : « Havendo con grandissima fatióha et frequente investigatione scripto de mia » mano volumi vintiotto, senza i primi reduti in historie di quello fece Carlo » octavo di Franza quando el vene in Italia a subjugar el regno de Napoli fino » al suo ritorno iu Franza, dicho libri De successi de Italia et per consequente » di tutto il mondo, in forma di diaria, per ridurli poi a seguir la principiata historia » a honor de la patria mia veneta, et non per premio datomi dalla Repubblica » come hanno altri che tamen nulla o poco scrivono, et volendo hora mai la-» sciare tal scrivere, et metermi a limare le cose scripte et farle comune a » ogniuno, avanti che io muora, si per esser già di anni 55 et agiunto nel numero » dei senatori di Giunta ordinaria del conseio dei Pregadi, come implicito in » varie cure et ocupatione in le qual mi retrovo, poi a questo principio di » anno ritrovandomi ammalato alquanto per le fatiche del continuo scriver. Ma » persuaso da chi mi po’ comandare, eh’ è il elarissimo domino Laurentio Loredano » fiol del Serenissimo Principe nostro, qual più volte mi ha exortato a non la-» sciare la principiata faticha, dicendo alfin mi darà gloria et perpetua fama, et » pregato almen vogli continuare fino viverà el suo Serenissimo padre nel fastigio »ducale.... per il che parendomi di voler obedirlo et non pretermeter quello » che conosco sarà a li posteri di gran beneficio, honor grandissimo alla patria