PREFAZIONE 107 » dir la cosa ; et son certo Andrea mio nepote non si partirà dal dover, per esser » honesto, tutti habbi il suo; et ancora è interesse di sier Hieronimo Sanudo fo de » miss. Antonio. » Ultimo loco voio li mei Comesarij siano instrutti si per caso Luuardo mio » fradello volesse muover lite alcuna alla mia Comessaria per virtù di certi Instru-» menti di debito non veri, che fezi ala qm. mia madre za molti anni, per haver » qualche danaro di lei, hessendo alhora zovene e voleva spender, et per ogni 10 » over 15 ducati la mi deva, mi chiamava debitor de ducati 100 ; la qual mia » madre molti anni scosse la mia parte dii fìtto di l’hostaria di la Campana et » bottege : et dico, prima quando avi questi danari era iu fraterna con Lunardo, » poi 1* è passà il tempo de anni XXX deli Instrumenti, quali per le leze è di niun » valor.....fosse sententià a le leze ducati 100 per parte di uno Instrumento: et » questo fici aziò si havesse il chiamor su la investison fece sier Vicenzo Mali-» piero dii mio stabele per conto dii zudegà della qm. Cecilia fo mia moier ; unde » si havè chiamor et non segui altro. Et è da saper cum ditto Lunardo ho » da contar quello 1’ ha scosso di fìtti ha san Simion, da poi la morte di mia ma-» dre in qua ; et diebo aver la mità dila caxa 1’ habifa, zoè il fìto, e la mità » dii fìto di una altra caxeta: l’è vero che la sua parte di hostaria di la Cam-» pana et tre botege da basso soe, fo vendute per mia causa per un debito havia » con sier Zuan Soranzo, et dita parte la comprò sier Antonio Sanudo et sier » Andrea a raxon di 8 per 100, che li stabili di Rialto vai 3 per 100, et di que-» sti danari ditto sier Lunardo tolse zercha ducati 100 per pagar diversi Officij » dove 1’ era debitor : vnde voio di fìti scossi non li sia dimandà alcuna cosa, » ma ben voio sia recuperata la soa parte fo venduta dii mio; et lui haverà » la sua, et la mia Comessaria haverà la mia parte : son certo non sarà contrasto » perchè a mi mai fo fato cognito, e questo sarà un gran utile a la mia Comes-» saria : et è da saper sempre io ho paga X.me e Lunardo scodeva li fitti, come » apar a le Cazude et a li Governadori. » Il residuo veramente di tutti mij beni mobili, stabili, presenti et futuri » lasso a Marco, Alvise et Marin mij nepoti fioli de sier Lunardo Sanudo mio » fradello, con questo suo padre non muovi alcuna lite a la mia Comessaria ; et » movendo, ditti soi fìoli siano privi, et ditto residuo vadi come per uno codizilo » ordinaró. » Ilem lasso a sier Hieronimo da Canal nodaro per sua mercede di levar in » publica forma ditto testamento, ducati cinque. » Io Marin Sanodo, manu propria » (1). (1) Archivio di Stato in Venezia, Sezione notarile, Testamenti in atti di Girolamo Canal, a. 546 (Busta 191).