« ....E il Piave mormorò: — Non passa lo straniero! ». Eccoti giunto alla meta, o Visitatori 11 tuo piede preme la cima del Montello e il tuo occhio spazia da un lato sul maestoso scenario delle Alpi, dall’altro sulla pingue pianura; e scopre in fondo il mare che sfolgora, sotto il sole, come una lama lucente. Più vicino, in basso, biancheggia il largo greto del Piave: fra i ciottoli candidi ne vedi serpeggiare le azzurre vene e luccicar l’onda fremente. E tu contempli estasiato lo spettacolo grandioso che s’offre alla tua vista,e un senso di mistica pace s’effonde nell’animo tuo. Ma poiché qui non ti condusse sola ricerca di diporto — ma altresì, e soprattutto, il nobile desiderio di mirare da questa storica altura quello che fu il teatro dell’immane lotta, l’ara del sacrifizio, l’agone della fulgida vittoria — tu senti, in questo momento, che talune corde del tuo cuore, le più delicate, le più profonde, sono particolarmente disposte a vibrare. E tu sosti; e riandando i ricordi di non lontani ed epici giorni, rievochi. E se fosti combattente, rammenti. E se allorquando si decidevano qui i destini d'Italia eri fanciullo, ti sforzi di immaginare — ripensando a quanto hai letto e a quanto ti hanno narrato — quel che fu, durante un anno intero, questo campo di battaglia, questa terra di cocente passione e di lotta furibonda.