36 I DIARII DI MARINO SANUTO » voluto veder li annali et croniche, et etiam qual cosa col párvulo ingegno mio ho » (Inscritto, eh’ è la « Vita di Doxi » ab urbe eondita fiuo a Tua Sublimità, la qual » con tempo, Domino concedente, si darà fuora. Perchè in questo tempo non sola-» mente vi si combateva per la conquista di uno Stato, di uno Dominio, di una Re-» publica, ma, ut ila dicam, tutta Italia vi andava in preda, et si sottoponeva a giente » gali ice, le qual, secundo l’antiche hvstorie, mai hanno potuto lonzamente dominar in » quella, nè mantenir alcuno Stato acquistato da loro, ma sempre sono sta scacciate vi-» tuperosamente. Perchè havendo l’eterno Iddio posto le Alpe per termene, che barbari » e tal generatione fusseno divisi dalla italica giente, la qual parte de Italia secondo » cosmographiet scriptori de sitiè la più bella parte ili la terra habitabile et più fructi-» fera, licet pocho vi sia, cussi mai non li ha lassati Iddio molto in questa parte prospe-» rare : cominciando da Brenno, el qual, come scrive Giustino, venuto in Italia fece » molte cose et Roma brasò, demum da Camillo romano fu scacciato de Italia; et cussi » in varii tempi leggendo le hvstorie si trova Galli esser sta sempre scacciati, et simile » altre generatione barbare venute più volte per quella subjugare, zoè Hunni, Gothi, » Ostrogothi, Longobardi, Ungari et altre giente lontane, che per non tediare Tua Su-» blime Signoria, qui pretermetterò dover narrarle. Quanto aduncha questa Italia e » tutti li potentati siano obligati, da poi Quello dal qual procede il tutto, a questa in-» clita República, per le cose successe, per mi verissime qui descritte, si vederà : per » haver scacciato quello che sotto specie di andar contra infideli voleva depredarla ; » quanto re Ferando di Napoli deve adorare il tuo nome come rappresentante » del Senato, per esser con le tue forze et sapientissimo governo ritornato nel » regno, el qual di voluntk havea lassiato, et parte di quello recuperato et va » per giornata recuperando ; sed de his hactenus. Concludendo vi si puoi dire di » Venetia : Dum mare delphinos, dum ccieli clara tenéhunt sydera; dum gratas y> tellus dabit húmida fniges ; dum genus humanum sita deget saecula terris, » splendor erit foto Vendimi celeberrimics aevo. In questa opera aduncha leg-» gendo si vederà, invictissimo Principe, tutto il successo, giorno per giorno, da » poi la partita di Carlo re di Franza fino alla sua ritornata, et non solum quello » Sua Majestà seguiva, ma etiam quello in diverse parte de Italia uno et eodem » tempore si faceva, cosa non senza grande fatica et continua sollicitudine inve-» stigata. Et sopra tntto la verità : perchè questo è potissimo in historia ; come » etiam feci de la Ferrarese guerra, intitolata al Serenissimo Johanne Mocenigo » antecessor Tuo, sotto dii qual ducato la fue, ne la qual etiam Tua Excellentia •» è nominata, per quello che fune in diverse legationi si adoperò. Or in questa » ho tenuto un modo assà chiaro per non confondere li lectori di tempi. Et an-» cora, Principe Serenissimo, quando da le fatiche publiche harai alquanto di ocio, » leggendola, son certo, troverai cose degne di memoria et varie et fonasse a » molti incognite, che sarà di summo contento a Tua Sublimità et a questo mio » gloriosissimo Senato, et molto gratissime a quelli leggeranno et hanno piacer » de historie et sapere li facti in Italia seguiti, opera di grande utilità, maxime » a quelli che partengon salire al governo publico. Et benché ne sia molti che » tal gallica historia habbi descripto si in latino, come Marco Antonio Sabellico, » huoino litteratissimo et veterano in tal cose, et altri nel sermón materno, et » questi o con più alto stile o con nova forma haranno formato loro scritture : » ma io non curando di altro che di la verità, ho fatto questa, vulgari sermone,