PREFAZIONE 109 » Michael Cerdo qm. magislri Andreae Theutonici, ambo de confinio su-» prascripto S, Jacobi de Luprio, rogati et jurati. » Die iiij0. mensis Aprilis, anni 1536. Ind. 9.“ » Leda et pubticata per me notarium publicum infrascriptum continentia » ultrascripti Codicilli, in domo solitee habilationis ultrascripti qu. D. Marini » Sanuto posita in confinio sanati Jacobi de Luprio, illius cadavere ibi prostrato, » ad preesentiam et requisitionem ultrascriptorum Magnificorum D. Francisci » Sanuto, et D. Lucretie Mauroceno Commissariorum ibi praesentium, et instando tium. Commissari) ipsi, convenientibus respectibus, ut dixerunt, moli, maxime » quia proprijs negotijs occupati, his que curam et administrationem Commissa-» rice sibi ut supra commisse concernunt comode vacare non possunt, ab onere » huiusmodi Commissiariae exonerandos duxerunt, et sic per praesens Instrumen-» tum se exonerarunt, et uterque ipsorum exoneravit ac illud suscipere recu-» savit omni meliot'i modo etc. Rogantes etc. » Testes : D. Hieronymus Canalis not. Venetiarum, et » I). Hieronymus Vallote qm. sier Joannis not. Bergomensis, rogati » (1). Dalla lettura di questi atti si può avere una chiara idea delle condizioni fami-gliari ed economiche del Sanuto. Certamente la fortuna, che gli fu avversa in vita, non lo risparmiò neppure dopo la sua morte, avvenuta il 4 di aprile del 1536. Però che non si ha nemmeno la soddisfazione di sapere se le sue disposizioni testamentarie furono esaudite. Sembrerebbe anzi di no, perchè i commissari da lui nominati, per eseguire la sua ultima volontà, uon accettarono l’incarico, e perchè, per quante ricerche siano state fatte dal Brown, dal Cicogna e da noi, non siamo riusciti a sapere neppure dove egli sia stato sepolto. Aveva ordinato nel suo testamento di essere deposto in uu sarcofago pel quale avea dettata e prescritta la inscrizione, ma nel codicillo mette in dubbio che il sepolcro sia eseguito e ne modifica la inscrizione. Ora non si trova nò sepolcro nè inscrizione. Ma noi, nel chiudere questo breve capitolo sulla travagliata vita del nostro grande cronista, facciamo voti che altri dopo di noi, o meglio il nostro Municipio siano fortunati in ulteriori ricerche, e, fatte visitare le tombe dei Sanuto a S. Zaccaria e a S. Francesco della Vigna, vi trovino i resti* mortali di Marino Sanuto; e possa sodisfarsi al suo voto, dopo quasi quattro secoli, e rendersi omaggio alla sua memoria, ponendo in chiesa S. Zaccaria, presso le arche dei suoi parenti, l’iscrizione che egli aveva per se preparata e che qui riproduciamo: (1) Arthivio di Stato in Venezia, Sez. notarile, Testamenti, Notaio Diotisalvi Benzon n. 470 (busta 97).