32 I DIARII DI MARINO SANUTO « Questa cronaca è divisa in due grossi volumi in folio di carattere assai » minuto. Il primo dei quali termina all’ anno 1474 il secondo al 1493. Il Mura-» tori oltre di aver ridotto il testo a uno stile meno incolto, alterandone talvolta » il senso, ha ommessi moltissimi tratti interessanti per la storia della Repub-» blica, singolarmente cominciando dal 1400, dopo il qual tempo si può dire che » non ha stampato neppure la metà. Anzi del tomo II non ha pubblicato che una » piccolissima parte ; e fa meraviglia che 1’ editore non abbia fatto di ciò alcun » cenno nella Prefazione a quella storia premessa ». E ne reca per prova alcuni passi. Ma di tutto questo si deve incolpare lo stile dialettale veneto forse non bene inteso a Modena e la minuta scrittura di quel codice, piuttosto che la lealtà del Muratori, il quale a compilare tante opere ebbe bisogno di altre mani meno dotte e diligenti delle sue (1). Eppure i^luratori doveva conoscere quella parte delle Vile dei Dogi che comincia col 1474, la, quale, riferendosi ai tempi di cui il cronista era stato testimonio oculare, è naturalmente più copiosa e più degna di fede (2). Francesco Donà inviò allora da Venezia o incaricò persona a Modena per avere una copia letterale del codice estense da cui il Muratori trasse la stampa, ma questa copia si limitò ad un volume, il primo, che pervenne poi in proprietà del Cicogna il quale per maggior comodo lo divise in due (3), ed arriva soltanto all’ anno 1474 (4). Il secondo volume del codice estense fu poi, per istanza dello stesso Cicogna, fatto copiare dal Bettio e consegnato alla biblioteca Marciana. Questo contiene il testo delle Vite dei Dogi dal 1474 al 1493. In tal modo scriveva allora il Cicogna : « si ha a Venezia l’intera copia del » codice estense, stato mutilato nella edizione dal Muratori, cioè il primo volume » presso di me, il secondo alla Marciana (5) ». Fortunatamente nell’ anno 1843, per eredità di Girolamo Contarmi, pervenne invece alla biblioteca Marciana 1’ autografo della Cronaca. La fortuna però non (1) Cfr. Brown, Ragguagli sulla vita e le opere di M. Sanuto. Venezia 1837, voi. I, pagg. 11, 20. (2) Contiene i dogadi di Pietro Mocenigo, Andrea Vendramin, Giovanni Mocenigo, Marco Barbarigo e i primi anni del dogado di Agostino Barbarigo. Nella ediz. Muratoriana, la storia di questi dogi non occupa più di 50 colonne, nel ms. invece un grosso volume di quasi 800 pagine. Il Fulin ne diede un saggio pubblicando : Il dogado di Pietro Mocenigo, per le nozze Mocenigo-Acquaviva di Noci nel 1882; e alcuni membri della Deputazione Veneta di Storia per le nozze del collega Marcello, ne pubblicarono un altro saggio sul principato di Nicolò Marcello, Ven., Visentini 1894. (3) Cod. 1105, 1106. (4) Ora nel Civico Museo di Venezia. (5) Nota posta al cod. Cicogna 1106.