134 I DIARII DI MARINO SANUTO » perte marittime, la diffusione della stampa, la riforma di Lutero dischiudono una » nuova èra di fondamentali innovazioni e di mirabili rivolgimenti. Pari alla » grandezza de’ fatti è il movimento dello spirito umano, benché per via di eie-» menti cozzanti fra loro, e con gli eccessi inevitabili nel passaggio da una età al-» 1’ altra. » Com’ è bello, attraente tener dietro nelle pagine del Sanuto alle notizie che » si succedono incessantemente, e a vicenda s’intrecciano, si avviluppano, si spie-» gano, si completano ! Assistere a quel dramma che va di giorno in giorno svol-» gendosi sotto i suoi occhi, e di cui egli non conosce la line, ma sente e ci fa » sentire le impressioni or liete or penose ; dove non agiscono nè parlano che gli » attori e i testimoni immediati delle azioni, e solo qua e là vi si intromette tal-» volta la voce del popolo, come a rappresentare fino ad un certo segno 1’ opi-» nione pubblica contemporanea ! Imperocché anche nei Diarii, non altrimenti che » nell’ opera della Spedizione di Carlo Vili, gli epigrammi, le satire, e in gene-» rale le poesie politiche, fin una commedia recitata a Verona davanti all’ amba-» sciatore imperiale Matteo Lang vescovo di Gurk, hanno il loro posto, e lo hanno » a ragione. Nè sono in essi soltanto registrate le notizie dei fatti politici, dai più » strepitosi ai meno palesile sotto più aspetti secondo le diverse sorgenti da cui » provenivano, sì ancora e in larga copia quelle che documentano la legislazione, »l’economia politica, i commerci, l’arte, la letteratura, i costumi, tutte insomma » le manifestazioni della vita intima di quell’ età. » Quanta ricchezza di materiali per la storia, e s’intende, non pur di Venezia » e dei suoi dominii, ma d’Italia e di tutto il mondo ! E quanta, per l’indagatore » del vero, preziosa varietà in essi di vedere, di apprezzare, di giudicare le per-» sone e gli eventi ! A Venezia giungevano da tutte parti dispacci, relazioni, avvisi, » informazioni, dagli oratori presso le varie Corti, dai» consolati istituiti in Asia » e in Africa, dai grandi centri commerciali, che i suoi mercanti frequentavano, » dai deputati speciali ai campi di guerra, dai rettori delle provincie, dai confì-» denti esploratori ; talché molte cose sapevansi maglio a Venezia che nei paesi » propri dove avvenivano, e meglio potevasi discernerle e giudicarle. E Venezia, in » grazia dello speciale suo ordinamento, era 1’ unica città al mondo, nella quale un » cittadino che apparteneva, come il Sanuto, all’ aristocrazia dominante, potesse esser » messo addentro agli occulti maneggi, esclusivamente riservati negli altri Stati » alla conoscenza dei principi e de’ loro ministri. Entrato nel Maggior Consiglio » di venti anni, un lustro innanzi all’ età legale non per favore di sorte ma per » merito d’ingegno, poi in Senato per la prima volta a dì 1 ottobre del 1498, il » Sanuto stava tutt’ orecchi a sentire quel che vi si veniva leggendo, discutendo » o deliberando, ne prendeva note sommarie ; anche delle lettere che capitavano » ai privati s’ insignoriva e le copiava ; molte ne riceveva egli stesso dai nume-