98 I DIARII DI MARINO SANUTO » L’ anderà parte, che per auctorità de questo Conseio el nobel homo ser » Maria Sanudo sia obligato accommodare al R.° D. Petro Bembo de tuti li soi » libri et opere continente la historia et diario da lui composto, come ne la obla-» tion sua se contiene. Et sia tenuto continuar de scriver el diario, vide lice t quelo » occorerà de jorno in jorno in vita soa, et accommodar el dicto R. D. Pietro » ad ogni rechiesta de sua Signoria. Et essendo ben conveniente eh’ el dicto ser » Marin Sanudo senta in questa senil età sua conveniente emolumento de le sue » fatiche, haver deba da la cassa de i Governadori, dove se pagano li nodari et » se pagava ser Andrea Navaier per scriver la historia, ducati cento et cinquanta » al anno in vita soa, azò el se possi sustentar et maridar una sua fiola naturai, » come è el desiderio suo. Dechiarando che 53 volumi de la historia scritti de » sua mano et quelli che de coetero el scriverà siano de la Signoria nostra, da » poi la sua morte, da esser messi ne la camera de questo Conseio, si come el » dicto ser Marin se ha offerto de far avanti li capi de questo Conseio ». Dopo di questo decreto, il Sanuto scriveva al Bembo la lettera seguente (1) : ' » Reverendissimo monsignor patron mio singolarissimo. » La longa benivolentia eh’ è stata sempre tra li nostri padri e progenitori et » la servitù mia a Verona essendo camerlengo quando el clarissimo vostro padre » era podestà de lì, poi la conformità di aver piacer di virtù e lettere, è stata cor-» roborata l’altro beri per una parte presa nel Eccellentissimo Conseio di X, nomine » discrepante, che aziò Vostra Signoria possi con più fazilità e con la verità scri-» ver la historia latina io lo accomodi dela mia historia e diaria secondo acha-» derà, composta et scritta per mi non senza grandissima mia faticha, cometendomi » expresse vadi seguendo el scriver in vita mia, et mi hanno dato in vita mia » provisione di ducati 150 dove si pagava il Navaier che niente scrisse et XV » anni galdete la provisione. Io son sta contento per do effecti: l’uno perchè » è sta conosuto la mia faticha esser grata a questo Eccellentissimo Dominio, l’altra » per il ben dila Patria, che sarà mediante la latina eloquentia et stil di Vostra » Signoria, che ben si poi dir siate l’honor di questa terra itera di tutta Italia : et » Vostra Signoria non farà come ha fatto altri quod nihil scripsit. Adonque con-» eludendo, io son sempre ali comandi di Vostra Signoria: questa comandarà et io » l’ubedirò, prometendo non solum mostrarli questi libri, deli qual ho fatto una » oblatione che poi la mia morte voglio che siano posti in la camera diio excel-» lentissimo Conseio di X et cussi quelli che scriverò, aziò le mie fatiche sieno » sempiterne, ma etiam li prometto monstrarli e darli cose in dies che sarà di » tanto honor a Vostra Signoria scrivendo la Istoria quanto dir e imaginar si » possi, et io lo farò volentieri amando come io amo Vostra Signoria, dela qual » mi scrivo sempre obsequentissimo, et dirò come disse colui Explorare labor mihi » jussu cap'escere fas est. (1) Marciana cl. VII codice 375.