52 I DIARII DJ MARINO SANDTO Nell’anno 1515 (20 gennajo 1514 in. v.) le dette case furono condizionale, cioè notificate dai fratelli Marino e Leonardo di Leonardo Sanuto e di Venier Lucia, insieme ai fratelli Antonio ed Alvise di Leonardo e di Contarini Celestina (1). Possedevano i fratelli Sanuto un altra casa in vicinanza alla chiesa di S. Giacomo dell’ Orio, 1’ osteria della Campana a Rialto, ed altri beni, che è inutile di identificare, ma che costituivano una sostanza modesta (2). Malgrado i dispiaceri domestici e le ristrettezze economiche, rispetto alla condizione sociale del nostro Sanuto, rese più gravi dalle spese incontrate pel rifacimento della casa, possiamo ritenere, attesa l’indole buona di lui, che il suo matrimonio sia stato felice. Però non ebbe prole, e la felicità conjugale fu di assai breve durata — due anni e nove mesi — perchè egli scriveva : « a dì 27 no-» vembre 1508, a nona, morite la mia diarissima consorte, stata 49 zorni ama-» lata. Dio le doni requie et riposo (3) ». Cecilia Priuli-Sanuto, morì poco prima della rotta di Ghiaradadda (4), che spogliò Venezia di quasi tutto il suo dominio in Terraferma. I dolori famigliari e la pubblica sventura, in luogo di accasciare l'animo del nostro Sanuto, che erasi ritirato dalla vita pubblica e dedicato soltanto alle cure famigliari ed agli studi, risvegliarono ed accrebbero in lui, come in tutti i veneziani, ogni energia di opera e di sacrifìcio, per cui andò famosa 1’ epoca della immane lotta soste-’ nuta dalla Repubblica contro le potenze europee congiurate a Cambrai. Cominciando il volume Vili dei suoi Diarii egli dichiara di non voler più metter fine alla incominciata sua opera, proporsi invece di continuarla per giornata, promettendo di ridurla col tempo a modo di storia (5), pronto però ad accettare gli incarichi che la patria andava o(Terondo ai cittadini in quelle gravissime circostanze. E subito in fatto lo vediamo far le riviste al Lido a quel manipolo di turchi che, assoldati dal dalmato conte Vanissa, vennero a portare aiuto a Venezia (6). Nè fa meraviglia che il 15 maggio del 1509 proponesse in Senato che si mandassero anche oratori al Turco, per chiedere soccorso (7), quando si (1) Successivamente furono denunciate il 18 gennaio 1565 alle Decime per complessivi ducati 94,12 all' anno, da Angelo Sanuto di Francesco, come un corpo di tre case, l'una sulla Sali zzada del Marchese e due sulla Fondamenta del Megio. (2) Vedi il Testamento di Marino Sanuto, qui più avanti. In Venezia alcune denominazioni stradali tuttora esistenti ricordano altre case dei Sanuto di altri rami. Ai Miracoli la fonda-menta Sanuto perché il palazzo ora Van-Axel-Castelli era Sanuto, ai Frari nna calle e campiello perchè ivi erano case dei Sanuto. Anche la bottega per fabbrica e vendita di berrette rosse, usate in levante, che esisteva fino a questi ultimi anni in campo a S. Zaccaria sull' angolo verso S. Procolo, apparteneva ai Sanuto che vi traevano un reddito rilevante. (3) Diarii VII, 672. (4) 14 maggio 1509. Le prime notizie giunsero a Venezia il 15. Diarii Vili, 248. (5) Diarii Vili, 6. (6) Giovanni Vanissa conte di Poglitza. Diarii X, 413. (7) Diarii Vili, 251.