PREFAZIONE 59 Sulle 'pareti: « Non hic est veterani ciuis virorum » Quorum docti loqui vigeut labores » Hic totis patet explicatur alis » Felix ingenium prioris aevi ». « Locus sororibus dicatus est novem ; » Procul recedat hinc iners rudis loquax ». « Haec est aoniis sacrata domuucula musis » Siste tuum procul hinc turba profana gradum ». « Hic locus historicos locus hic capit atque poetas » Quos vix terra capit : hic locus uuus habet ». Nei Diarii, al 28 aprile 1516, scriveva « che fino allora la sua biblioteca avea, come abbiamo detto, libri 2800 (1) e gli era costata ducati 2000 », più tardi poi, nel suo testamento (2) affermava che i volumi erano 6500 « i quali mi ha costà assà de-» nari, et è cose bellissime et rare, et molti di lhoro non si trova » e pregava gli esecutori testamentari « che non butino via dessi libri, maxime quelli a penna » dichiarando « che avrebbe voluto far una libreria in qualche monastero di frati, o in » quella di S. Marco lassiarue qualcuno, qual libreria mai tegno i farà (3), però ho » mutato pensiero etvojo i siano venduti: i qual libri valeno assai più di quelo mi » ha costato, per averli comprati con avantazo in tempo di charestia, et haver avuto » di queli bou merchado, però pre’ Zambattista Egnatio e messer Antonio di Marsilio, » vedendo l’indice, troveran molti esser di far conto, nè li buterano via come si » suol far ». Ma prima ancora di morire il Sanuto avea già disfatto il suo studio e venduta gran parte dei libri per sopperire ai bisogni famigliari e pagare debiti (4), e tranne la grande sua opera dei Diarii che espressamente legò alla Patria, tutto il resto andò disperso e venduto. Auguriamo che possa ancora trovarsi l’Inventario della libreria Sanutiana, (1) Diarii XXII 172 cit. (2) Che sarà riprodotto qui innanzi per intero. (3) La famosa libreria di S. Marco, dopo molti anni di discussioni e di opposizioni, cominciò a costruirsi dal Sansovino nel 1536, cioè nell' anno stesso della morte del Sanuto. (4) Codicillo 10 febbrajo 1536 pure riportato più innanzi.