II IL TIAVE E IL JAONTELLO ii M. Cesèn (m. 1569) — Col Visentin (m. 1764) — è relativamente depressa nella sua parte mediana — Col de Moi (m. 1358) — dove è anche profondamente solcata dai due passi che isolano quest’ultimo monte: di Praderàdego (m. 910) ad ovest, e di S. Boldo o di S. Ubaldo (m. 706) ad est. Per il fatto che gli strati sono dolcemente inclinati verso il solco bellunese e piegati a ginocchio verso la pianura, il versante meridionale da Valdobbiàdene a Fadalto è erto, unito, generalmente nudo, coronato da balze imponenti in corrispondenza dei valichi. Ne deriva difficoltà di accesso dalla pianura alla linea di vetta. Longitudinalmente la Prealpe è poco praticabile, tranne sulla cresta, quasi tutta a pascoli. La dolcezza originaria del versante settentrionale si modificò per effetto dell’erosione dei numerosi torrenti sugli abbondanti depositi morenici; profondi e boscosi valloncelli, dal fondo impervio, lo incidono dando luogo a numerosi contrafforti, dei quali il più esteso è quello di M. Artènt ad ovest. Al piede di tale versante corre terrazzata una fascia di terreno alluvionale fittamente coltivata ed abitata, che i vari torrenti incidono, gettandosi nel Piave da scarpate di altezza considerevole. Particolare importanza per le operazioni militari ha il gruppo occidentale del Cesèn ed il tratto mediano della giogaia (C. de Moi). Il Cesèn, riconoscibile dalla sua cima prevalente, con i suoi contrafforti meridionali, è un osservatorio ideale, che domina tutta la zona collinosa subalpina e gran tratto della pianura tra Piave e Livenza. Esso sbarra la stretta di Quero e guarda l’ingresso al solco Valdobbiàdene - Ponte nelle Alpi : via di manovra e di rifornimento per tutte le truppe schierate sul fronte dalla conca di Alano a Falzè di Piave, sul quale vanno a sboccare tutte le principali linee di comunicazione della zona, e dal quale si dipartono tutte le strade che scendono in piano tra Livenza e Piave. Il Cesèn si erge sul Piave con ripidi pendìi intersecati da vari corsi d’acqua, le cui valli sono praticabili e costituiscono altrettante vie di accesso alla sommità del rilievo. Col de Moi, al centro della giogaia, domina i due più facili passaggi che la solcano, come già si è detto: la mulattiera che unisce