I DIARII DI MARINO SANDTO male, come dal seguente documento in data del 23 ottobre 1-184 ricavato dal Registro III Balla (Toro dell' Avvogaria del Comune c. 300 t.° del R. Archivio di Stato : A « N. D. Lucia Veaerio relieta q. viri nobilis ser Leonardi Sanuti preseuta vi t » nobiìem juvenem ser Marinum ejus filium et ¡lieti olim viri sui, et juravit illum » esse annorum decem osto completorum ; et viri nobiles ser Angelus Sanuto qu. » ser Francisci et ser Leonardus Lumbardo q. ser Marini juraverunt per puliii-» cam vocein et famam legitimam dicti ser Marini ex ipsis olim jugalibus, et se » se cum ipsa domina Lucia constituerunt fideiussores omnium penarum legum » si aliter reperiretur super inde exponentium ; et hoc aute nobilibus dominis » Donato Baffo capite Quadragiuta loco consiliarii, Iohanne Pixani et Antonio » Gradonico consiliariis ». Abbiamo detto che gli amori non distoglievano il nostro Marino dagli studi, anzi in questo primo periodo della sua vita egli ce ne offre copiosissime prove nel gran numero di materiali di erudizione storica da lui raccolti, e che in parte ancora si conservano, di suo pugno : come il Natatorio eli Collegio (1), 1’ Elenco degli ordini religiosi esistenti in Venezia (2), la Lettera del Petrarca (3) nuo- ti) Codice Marciano lat., cl. X, n. 359 autografo. Una copia 6 nel R. Archivio di Stato Natatorio di Collegio. Reg. n. 2. Porta per titolo Notabilia in Notaiorio Rosaio, e contiene appunti o noto per ordino cronologico dal 28 gennaio 1341 all' ultimo di marzo 1384, e poi estratti dai Notatorii di Collegio 1, li, 111, IV, VI, VII, IX, dal 1291 al 1293. Sotto la data del 27 marzo 1375 vi ò 1' Elenco di tutti i monasteri di Venezia, che pptrebbe essere lo stesso cui accennasi nella nota seguente. (2) Di questo Elenco parla il Foscarini (Lett. Veri., Venezia 1752, p. 164) come posseduto da Giovanni Molino, allora auditore della Sacra Rota, e aggiunge che meriterebbe di essere unito agli altri elenchi e cataloghi di coso veneto che si leggono premessi dal Sanuto allo sue Vite dei Dogi. (V. nota precedente). (3) Nella sua Excnsatio ai lettori, annessa alla Storia della guerra di Ferrara, il Sanuto dico di aver trovata e trascritta una lettera del Petrarca fino allora ignorata. 11 Morelli (Monumenti Veneziani di carie, letteratura, Venezia, Pulese 1796) crede che questa sia la lettera scritta dal Petrarca a Pietro Da Muglio, retore bolognese, il 10 agosto 1364, sopra il ricupero di Candia e lo feste per ciò celebrate in Venezia. Ma in due codici Marciani, 1’ uno col n. 245 della classe XIV, già appartenente al Sanuto, e 1" altro autografo di lui, nella stessa classe col n. 267 si trova bensì la lettera del Petrarca ma non ò quella ritenuta dal Morelli. Nel primo dei detti due codici a carta 30 sta inserito un foglio membranaceo con scrittovi sopra di mano del Sanuto : Epistola d.ni Francisci Petrareae, sive nota a capite cujusdam sui libri, Papille reperto, e segue la breve lettera, copiata d’ altra mano. Nell" altro codice 267 a carta 49 tergo, il Sanuto fra le moltissime coso raccolto c scritte di sua mano, riporta la medesima lettera, con questa nota : Epistola Francisci Petrareae reperta Papiae in Virgilio quodam veteri, in foliis circa /inetti, scripta manti propria ipsius Petrareae, ad rei tante tnemoriam ut preinittitur, et ego Mar in us Sanuto Leonardi filias esemplati de quodam libro compatris niei Josafat Rizò. La lettera comincia : Laura propriis virtutibus .... e termina . ... ac ririliter cogitant, e non si trova nella raccolta del Fracassetti (Lettera di F. Petrarca, Firenze 1863-64), anzi nel-1" indice del codice Marciano 215 è indicata semplicemente Annotatio ile Laura, Papiae reperto. Non possiamo quindi affermare con precisione di qual lettera si tratti.