PREFAZIONE 79 » o per malignità di quelli hanno cussi voluto che mi habbi fato cascar di la » Zonta, et si può dir a danno loro più presto che mio, perchè, zuro a Dio, hes-» sendo in Senato più volte ho parlato et detto la mia opinione ne le materie » occorrevano al bene et utile di la mia carissima patria, et le più erano laudate » con i loro suffragai da li senatori, per il che o sia che mi ho concitato odio, » vedendomi si gagliardamente contrariare a quelli governavano il Stato a le loro » opinione, con loro e soi parenti che non vogliono esser tochi, o pur sia voluntà » de Dio. io fuora dii Senato mi ritrovo. Et per questo non vulsi questi cinque » mesi passati (i), restar di scrivere la mia cotidiana ephemeride per non lassar » la principiata historia, et se mai fu tempo di continuar si è al presente ». E più oltre (2) : «.......poiché el compito mio è restato per far anchora » qualche bona operatìon in questo secolo, a honor de la Eterna Maestà, exalta-» tion dii Stato Veneto, che non posso far di mancho di non farlo, essendo nato » in questa Patria, per la quale mille volte voria morir, se 1’ achadesse, per bene-» ficio suo, ancora che sia sta travagliato, batuto et inaltractato ne li Consegli » nostri, 1’ anno passato cazato di la Zonta dove do anni avanti era rimasto ; nel » qual Senato quando mi ritrovava sempre con le renge mie aiutava la Patria, » con atention di senatori, con honor de le mie opinion et aricordi, ancora fos-» sero contro il Collegio. Et questo è stato la invidia che mi ha nociuto : che » si muto fossi stato con plauder questo et quello, come si fa al presente ; lassar » passar parte a danno di la mia carissima patria ; far contra le leze, eh’ è quelle » che mantien la monarchia di le cittade in piedi, licet non fussi Avogador a » chi è commesso expresse di quelle, saria sta el contrario ; ma vedendo loro » taser, mordendomi la coscientia a dover parlar, poi che Iddio mi ha concesso » bona loquela, grande memoria et cognition di le cose per aver quelle descripte » za tanti anni et visti i libri tutti di la Canzelaria nostra, mi pareva offender mi me-» desimo si non diceva 1' opinion mia in le materie si trattava. Et so che quelli » ponevano le parti, si dolevano li fosse contraditte ; overo altri, perchè da quelle » li ridondava qualche beneficio ; ma io, non curando di altro che dii ben pub-» blico, tutto mi pareva nulla, che ajutar la Republica in quello poteva. Ma » 1’ esito è stato, che quelli non voi contraditione, con li loro fioli et parenti ; » quelli coetanei et di più età che la invidia li ciechano, non volendo, non sapendo » loro dir e forsi mancho far, ancora che siano di primi ballottatori ad romanum . » nel Senato ; poi altri che per le soe idee voleno mal a chi fa bene, mi tratono (1) Da 1 ottobre 1521 a 1 marzo 1522. (2) Diarii, voi. XXXIV, 5. 1 marzo 1523.