94 I DIARII DI MARINO SANUTO Fu soltanto nel mese di settembre 1531, quando il Sanuto aveva già 65 anni e quasi compiuto il volume LIV dei suoi Diarii, che il Consiglio dei X gli accordò una provvisione annua vitalizia di 150 ducati d’ oro, purché continuasse la sua cronaca e ne servisse il Bembo, nominato storiografo della Repubblica (1). Il provvedimento fu assai opportuno al nostro Sanuto, che trovavasi in ristretta fortuna e dovea costituire la dote alla seconda delle sue figlie naturali, (2) perchè all’altra aveva già pensato, con non lieve sacrificio, quando andò a marito. Ma se fu opportuno, questo chg fu il primo e solo compenso che egli abbia avuto sul Bilancio dello Stato pei suoi servigi e pei suoi lavori, non gli fu di sodisfazione sincera, perchè feri il suo amor proprio di patrizio e di scrittore. Nei documenti che qui riportiamo è da notare 1’ amara ironia colla quale il Sanuto accenna al Navagero, che avendo avuto il carico di storiografo della Repubblica nulla scrisse (3) e accenna al nuovo storiografo Bembo, che per scrivere dovesse valersi dei Diarii e quindi delle fatiche di lui, mentre egli sperava di ottenere per sè quella nomina di fiducia. D’altronde il provvedimento sembravagli meschino: « Zuro a Dio, scrive nel suo testamento, è nulla a la faticha grandissima ho fato (4) ». Ecco i documenti relativi a questo importante episodio della sua vita : Nei Diarii (5) egli stesso cosi scrisse il 19 Settembre 1531 : « Fo presa una parte de dar a mi Maria Sanuto per la faticha di aver fato » 53 volumi di questa Istoria et diaria, per provision ducati 150 a l’anno, a » 1’ oficio dei Governadori di le entrate, dove si pagava sier Andrea Navagero » per scriver la historia, con questo debi acomodar di diti libri domino Pietro » Bembo, aziò scrivi la historia latina, et etiam che vadi drio scrivando in vita » mia, come in la dita parte se contien. Et ave tute le ballote ». In fatto il Bembo aveva, il 7 agosto diretto questa lettera : « Al Principe di Venezia messer Andrea Gritti. » Serenissimo Principe, signor mio sempre colendissimo. » Questa vernata essendo io a Venetia, io vidi le storie di messer Marin Sanuto, » e parendomi elle di qualità, che, come che in loro fosseno molte cose non necessa-» rie (6) pure avrebbero potuto darmi lume di infinite cose che farebbono a mio (1) Fu questa la sola rimunerazione che il Sanuto ebbe per i suoi lavori. (2) Il 29 Luglio 1533, sposò in casa sua, la figlia naturale Bianca, con Angelo Gratarol figlio di Alessandro, medico allora assai riputato. Diarii LVI1I, 495. (3) Diarii XXXVIII, 5. (4) Cfr. Testamento più innanzi. (5) Diarii LIV, 596. (6) Notisi la reticenza del Bembo !