112 I DIARII DI MARINO SANUTO Fra’ Fulgenzio Micanzio nella Vita di Paolo Sarpi (1) fu il primo a dire che le lettere sono il fondamento più sicuro e reale della storia. Marino Sanuto colla raccolta immensa di lettere e documenti nei Diarii anticipò il giudizio di fra Fulgenzio ed è il vero capo capo della scuola storica moderna. Oltre alle lettere ed ai dispacci ufficiali che, dalle varie corti, da molti rettori, da capitani di nave, da condottieri di eserciti, da consoli, da viaggiatori pervennero alla Signoria, nel periodo dal 1490 al 1533, egli inserì nei Diarii anche copiosi riassunti di quelle famose Relazioni che leggevano in Senato gli ambasciatori ritornati dai vari Stati, riassunti tanto più preziosi in quanto ci fanno conoscere moltissime Relazioni, che per le vicende dei tempi ed incendi negli Archivj andarono perdute (2). Quando il lettore si è resa un po’ famigliare la forma semplice e disadorna adoperata dal Sanuto, che scriveva come gli veniva e in gran fretta, si sente come trascinato dal corso degli avvenimenti, le notizie si succedono incessantemente ed a vicenda si intrecciano, si avviluppano, si spiegano, si completano, tengono sempre viva la curiosità, alimentata talvolta dalla loro stessa incertezza. Presentano essi un dramma che si va di giorno in giorno svolgendo sotto gli occhi dell’ autore, e di cui 1’ autore sente e ci fa sentire tutte le impressioni liete o penose delle peripezie di ogni giorno. È dunque l’inesauribile ricchezza e la infinita varietà dei particolari che rende il diario sanutiano una pittura viva, vera, reale, palpitante del tempo suo. In esso si trovano non una ma mille circostanze che gli storici forse accennano appena e forse ti’ascurano, le quali ci fanno intendere quegli uomini e quella età meglio della ret-torica, più o meno simulata, che ingombra tanti volumi. Quest’ ampia Cronaca, la pili grande che si conosca, ha il merito raro di trasportarci in quell’epoca luminosa cui si referisce, di farci vivere in mezzo a quegli uomini e a quelle idee. Il filo della storia si raccoglie dalle notizie che si succedono di giorno in giorno, ma è una storia viva e spirante, che si desume dai documenti diplomatici e dalle lettere confidenziali, dai colloqui dei principi, dai discorsi nel Senato, dalle voci del popolo, dagli aneddoti, dalle satire tutto con ogni minuta cura raccolto. Particolarmente poi sono importanti i Diarii per la pittura dei costumi e la ricchezza e infinita varietà dei particolari. Che se la principale attrattiva dei documenti originali è riposta nel rappresen- (1) Helmstadt, 1750, 1. p. 54. (2) Fulin, Delle Relazioni conservate da Marino Sanuto, Venezia, Antonelli 1866. Sono 46 i sommarj di Relazioni di Roma, Savoja, Milano, Napoli, Ferrara, Urbino, Francia, Spagna, Inghilterra. Germania, Ungheria, Costantinopoli e il Cairo, che formarebbero una preziosa collezione in aggiunta a quelle pubblicate dal Ranke, dal Tommaseo, dall' Albèri, e poi, pel secolo XVII, da Barozzi e Berchet.