PREFAZIONE 9 nelle mani dei turchi e la scoperta delle nuove vie che le sviarono il commercio mondiale. Le gelosie degli Stati vicini, che temevano Venezia tendesse a divenire una grande potenza continentale, le scemarono dapprima i soccorsi contro l'irruenza ottomana, poi originarono quella lega famosa che per poco non 1* annientò. Nei primi anni del secolo XVI Venezia, obbligata a combattere per la propria esistenza, ebbe in vero prostrate le sue forze dall' immane lotta originata dalla lega di Cambrai, ma, per la sua grande avvedutezza politica, salvò la sua indipendenza, ritemprando insieme 1’ animo ìielle generose aspirazioni della civiltà avvenire. Così se l’Italia fu in questo tempo il teatro degli avvenimenti più grandi, Venezia, e per il posto che ebbe in questi avvenimenti e per il suo particolare ordinamento politico, era la città unica al mondo nella quale un cittadino che appartenesse alla aristocrazia dominante, potesse conoscere gli occulti maneggi e tutte le circostanze che accompagnavano gli avvenimenti, e di questi avere minute e precise notizie. Imperocché da tutte le corti alle quali Venezia, da secoli, spediva i suoi oratori, dai consolati che essa aveva istituito in Europa, nell’ Asia e nell’Africa, dai grandi centri commerciali che erano frequentati dai suoi mercanti, dai campi di battaglia che in questi anni insanguinarono più volte l’Italia, giungevano regolarmente a Venezia, relazioni, dispacci, ragguagli. In ogni maniera si informava il governo di tutti i fatti anche minimi che, in qualunque modo diretto od indiretto, in qualunque momento vicino o lontano, potessero influire nei consigli di una repubblica che aveva mantenuto la sua importanza in Europa. Ma queste relazioni per la maggior parte sarebbero andate perdute, colpa i vari infortuni e particolarmente gli incendi che hanno decimato gli archivi, dove pur troppo le collezioni cominciano alla seconda metà del secolo decimosesto, se un grande cronista non ce le avesse tutte raccolte e trasmesse, a nuovo e sicuro fondamento di storia. L’ epoca grande, cosi feconda e perciò cosi degna di studio,- ebbe appunto questo grande cronista in Marino Sanuto. Con lunga e meravigliosa preparazione di studio e di opera, il Sanuto nei preziosi suoi Diarii in cinquantaotto volumi, dal 1496 al 1533, ci ha conservati e trasmessi tutti questi importanti ragguagli di quell’ epoca fortunosa, importantissima nella storia del mondo : non solo perchè 1’ autore interveniva nei consigli della Repubblica di Venezia, che più di ogni altro Stato, per istituto, per tradizione e per necessità politica voleva essere di tutto informata, e prendeva nota, non del tutto sommaria, di quanto vi si veniva leggendo, discutendo, deliberando ; ma anche perchè aveva ottenuto dal Consiglio dei Dieci licenza di leggere le carte segrete, e, quando l’importanza del suo lavoro quotidiano fu più conosciuta, gli venivano ufficialmente comunicate quelle lettere, « che sono avvisi di nuove oc-» coreuti in diverse parti del mondo, sicome di giorno in giorno venirano da I Diarii di Marino Sanuto - Prefazione 2