30 PIAZZA lece il progetto di rubare nel tesoro. Starnatili nscondevasi, pria die si chiudesse la chiesa, sotto a quella predella. Vi entrava per la parte di dietro, che, come vedete, si chiude con due porticelle di legno; ma che stavano sempre aperte a comodo dei serventi, che là qualche volta ponevano candelabri, tavolette, ec. Chiuso il tempio, Starnatili col mezzo di adattati ferri giunse ingegnosamente a cavare un grosso pezzo di marmo da questo muro (1), che al tesoro corrisponde. Indi a forza di scarpello cercava di aprirsi una via per poter egli stesso passarvi. Ma questo lavoro chiedeva dei giorni. Perciò presso al mattino raccoglieva in una sporta i levali materiali, benissimo spazzava vicino al luogo, e rimetteva al suo posto il pezzo di marmo. E perchè non si conoscesse esser questo movibile, con pane masticato empivane le fissure laterali, per cui sembravano queste piene della solita malta, che unisce le pietre degli edifici. Fatto tutto questo, Starnatili nascondevasi al solilo sotto all’altare ; ed appena schiusa la chiesa, bellamente se ne usciva, recando sotto al mantello la sporta piena delle rotte pietre. Ciò replicò varie volte ; sicché alla fine avendo potuto passar nel bramato tesoro, vi raccolse quantità di gioie e di oggetti preziosi. Poscia retrocesse Slamatili pel fatto buco; pose il marmo nel modo indicato, e partì il mattino dietro colla sua sporta carica non più di rotti e vili mattoni, ma di costosissimi e rari gioielli. Passò qualche settimana ; e dovendosi per la vigilia della festa di Natale esporre suU’altar maggiore pubblicamente, coni’è di uso, questa insigne raccolta, quel procuratore di san Marco a ciò destinato, aprì colle chiavi, che egli solo conserva, le fortissime ferrate pòrte. Ben rimase sorpreso, e seco al paro sorpresi gli astanti tutti nel mi- (i) In questo sito ora si è aperta una finestra, che guarda nel locale del tesoro.