130 Giustina Rossi. Clic vorresti dire?... alterata un poco rispose la vecchia. Agnese. Passa colui per molto ricco; si vantava grande amico di mio padre. Qualche volta, ve ne ricorderete hene, gli avete chiesto del denaro a prestito, ed egli ve lo ha sempre negato. Con tutta la grande compassione che gli facciamo, c’intimò oggi lo sgombero della casa. Giustina : Ma alla fin fine ho quattro mesi di debito. Se questa casa fosse di un particolare o sua, avrebbe forse ancora potuto pazientare. Ma è del pubblico. Agnese (con qualche rabbia rispose): Oggi per altro egli ci disse ... Vittore : Che cosa? Giustina: Ci disse... ma a che servono i riguardi?... ci disse che Agnese gli piace, che la sposerebbe, che io allora andrei a stare con lui, e che chiuderei in suo casa tranquillamente gli occhi all’ ultimo sonno. E voi che gli avete, o Giustina, risposto?., soggiunse Vittore con molta prestezza e manifestando non poca inquietudine. Giustina: Risposto?., la mia risposta sta in voi. Vittore : Comprendo ... ma che dice Agnese? Agnese : Che io non mancherò giammai alla mia promessa. Giustina: Pazzerelli! pazzerelli!.. E come vivere nel seguito? Ho io entrate da lasciarvi ? Ho io denaro da potervi mantenere?.. Io per altro, ripetendo ora quello che più volte vi ho detto, non voglio contrastar a mia figlia le inclinazioni del suo cuore. Su ciò sono ben diversa da quel- lo che pretendono nei tempi presenti alcuni soverchiamente severi genitori. Ma ritengo per dovere di coscienza di consigliar mia figlia, e presentarle sott’ occhio di continuo le conseguenze, e vieppiù se probabilmente tristi, delle sue determinazioni. Tu, o Vittore, noi negherò, sei uu