292 Bucintoro. toro (I) dall’Arsenale e lo si trasporta alle sponde della piazzetta. Si paga una piccola moneta per vederlo. Il Bucintoro non si adopera die per la funzione che diremo, e, straordinariamente, per incontrar grandi estranei personaggi o capitani vincitori. Certa cosa ella è che il Bucintoro è il più magnifico vascello che forse sia stato costruito al mondo. E tutto dorato, ma di oro senza lega, e lo sono, oltre a tutte le pareti interne ed esterne, fino gii alberi, i remi, i cordaggi ed i più bassi utensili. Ma la sua universale doratura è certo il meno, perchè gl’intagli, le statue, le cariatidi ed i bassi rilievi, tutti lavoro di egregi artisti, sono pressoché infiniti. Qualunque descrizione n’è inferiore alla realtà, ed i disegni fattine non segnano che pochissimo. L’ attuale Bucintoro venne fabbricato nel 1729: e dicesi più grandioso ed ornato dei bucintori antecedenti. Sopra l’albero che s’innalza verso la prora di questo (1) Questo nome di Bucintoro dato al celebre aurato magnifico naviglio che nel giorno dell’Ascensione conduceva il Doge e la veneta Signoria al così detto sposalizio del mare, è ancora soggetto di contrasto fra le venete dotte penne. Detta funzione è molto antica. Vuoisi praticata sotto il Doge Pietro Or-seolo II per alcune vittorie di mare ottenute contro i Dalmati, i Zaratini ed altri popoli dell’ Adriatico. La più segnalata di queste vittorie opinasi che accadesse nel dì dell’Ascensione, per il che il disputato possesso del mare a’Veneziani non venne più opposto; ed essi lo celebrarono annualmente nella nota forma. In seguito Alessandro III, fuggendo l’ira di Barbarossa imperatore, salvossi presso a’ Veneziani che impresero la difesa del profugo pontefice. 11 giorno 7 maggio (così l’Olmo) ricevette il Doge Sebastiano Ziani dal papa la spada benedetta, e tosto s’imbarcò per assalire la flotta dell'imperatore comandata dal figlio Ottone. Prestamente le galere venete furono vicine alla Dalmazia. Fuggì per qualche giorno Ottone la battaglia, ma finalmente si venne alle mani presso a Pirano in Istria, ove il prence fu sconfitto e fatto prigioniero. Da quel momento i Veneziani solennizzarono con maggior pompa lo sposalizio del mare nel detto giorno. Questa storiella, com’è già noto, venne da’posteri giudicata falsa..