CHIESE. 407 Gio. « Paolo, ec.; rnccliiiidono dei grandiosi e magnifici monumenli sepolcrali di Dogi, patrizii, guerrieri, ec. non che di privali cittadini. A taluno parve questo mrdifetto; perchè le tomlie. dicono, guastano l’armonia di un tempio, e lo rendono tetro per lugubri reminiscenze. Molti invece lo dissero pregio, perchè tali monumenli ricordano all’ uomo di qualsiasi grado quello ch'egli deve presto divenire, e lo stimolano per la frequente veduta degli emblemi di virtù e caducità, a camminare per le vie più saggie e gloriose. Vi fu poi chi aggiunse: e dove trovar ponilo le nostre salme riposo migliore, che all'ombra di que’ luoghi sacri e venerandi dove si rende omaggio alla divinità? e che da tutto il mondo divoto si rispettano ?.. ¡Mi piacque la iscrizione posta sul pavimento della chiesa di santo Eustachio. Nomen el cinerei una rum vanilate sepulta. Sia per essa merita farsi noto esservi sotto sepolto il Doge Alvise Mocenigo, che fu principe pio e benigno. ¡Nella chiesa dei Gesuiti vicino alla sacrislia sopra al-I' avello del Doge Pasquale Cicogna sto scritto: f allii alter Simeon manibus Christum excepil. Per intenderne il significato conviene sapere, che nel mentre Pasquale Cicogna, non ancora Doge, trova-vasi in questa chiesa ad udirvi messa, alzossi un improvviso temporale. Il vento che pur nello interno del tempio fortemente imperversava, portò via l’ostia consacrata posta sulla patena. Ma il Cicogna accorse prestissimo , ed accoltala divotamente nelle mani, la consegnò al celebrante, il quale sullo stesso momento gli predisse che avrebbe il principato della sua patria. Tra le chiese più belle (già parlai di san Marco) passa san Giorgio maggiore. In fatti il suo interno è di una semplicità maestosa che incanta. Ma oltre «I solito pensarsi alla sola facciata, ha questa il difetto, già ripetuto nelle chiese