casti;. 111 che lo attesti. Il nascer fuori del dogado fa perdere i privilegi della veneta cittadinanza; quindi le donne gravide di questa classe, se sono a villeggiare, ritornano a tempo nella capitale per dar quivi alla luce la loro prole. Il diritto alla veneta cittadinanza si acquista col dimostrare la nascita, e lo stabile domicilio in Venezia del padre , avo e proavo, ina che in questi però non siavi chi abbia gravi delitti commesso, od anche abbassatosi all’esercizio di un arte meccanica o vile professione. I cittadini originari hanno il privilegio di occupare esclusivamente tutti i pubblici impieghi, nei quali vi abbia uopo della penna, eccettuati quelli dovuti ai patrizii ed ai se-cretarii. Altresì occupano il grado di ufficiale nella milizia. II matrimonio fra un cittadino originario ed una popolare toglie il diritto indicalo nei figli. I popolari sono divisi in due classi. Una appartenente alle arti chiuse, ed altra che 11011 ha il menomo privilegio. Le urti chiuse sono varie, còme perlai, vetrai, batti-oro, remai, falegnami, muratori, fabbri, beccai, ostieri, pizzicagnoli, pescatori, ec. fino ad oltre cinquanta. Alcune di queste arti possiedono un apposito fabbricalo detto scuola, ed altre si raccolgono ili qualche chiesa. Ogni classe di artieri si elegge un capo, che chiamano gastaldo, non che altre cariche. ¡Nessuno può esercitar quel dato mestiere, nè aprirne bottega, s’egli non è nato in quella classe di arte, e non dimostra altresì che esso ed i suoi consanguinei abbiano avuto per anni dieci domicilio fisso in Venezia. Eppure ciò non ostante i figli di tali artieri devono presso ad un artiere esperto apprendere la pratica, e vi stanno soggetti anni cinque e per alcune arti difficili anni olio, pagando anche una tassa mensile. Ciò dicesi fare il garzonato. Dopo questo tirocinio subiscono nella loro scuola o locale dell’arte, innanzi a quelli che sono in ca-