PIAZZA 23 spesso nella soprascritta di sue lettere che il nome della insegna. Questo uso riesce quindi comodo al mercanteggio. Finalmente noi giungemmo pel disotto dell’ arco del-l’orologio alla gran piazza di san Marco. L’incanto e la sorpresa recatami da tale veduta diffìcilmente io potrei descrivere. Il mio occhio non sapea fermarsi sopra tanti dei degnissimi Oggetti, che mi si affacciarono. Segur mi scosse dicendomi : lasciatevi da ine dirigere. Mi condusse nel mezzo della piazza, e fecemi rimarcar* le procurato vecchie. Voi, egli mi disse, non troverete in queste le note celebratissime forme dei greci e dei romani, ma neppure le stravaganze gotiche o del medio evo. Esse più si accostano all'architettura araba. Ammirate la semplicità, la leggerezza, e l’ardire di questa fabbrica. Infatti il gran numero delle finestre e degli archi separati solo da sottili pilastri, fanno come aereo quell'edi-fizio; e sorprende come conservi la sua robustezza e come non si abbia mosso di un pelo. Architetto ne fu Bartolomeo Buono da Bergamo. Ma colpa un vicino canale, queste procuratie vecchie non fanno angolo retto colla chiesa di sali Marco, come avrebbe voluto un’esatta simetria. Voltatevi dall’altra parte, mi disse Segur. Le procuratie nuove, disegno di Jacopo Sansovino, sono un edifizio di data più recente. Eccovi le forine dei greci e dei romani. Vi piaceranno per la loro maestà. Verso il campanile osservate sopraposti alcuni bassi rilievi ed ornamenti alle finestre, i quali non furono proseguiti. È indeciso ancora se detti ornamenti avessero dato o tolto pregio a questo edificio. La semplicità viene pure considerata come una parte della bellezza. Ecco la chiesa di san Giminiauo. Ella è architettura del Sansovino. In questa facciala però non si trovano gran-