Pàtrizii. 327 poscia alquanto riposano. Se la stagione è calda, vanno a scorrere il canal grande e la laguna nelle gondole scoperte; indi si portano al teatro e dopo questo al casino di società, ove ginocano e cenano aspettando bene spesso l’aurora o il sole; quindi tornano in barca a’loro palazzi ove dormono fino ad ora piuttosto tarda. Alzati, si recano alle magistrature. I pàtrizii veneti ricchi abitano per la maggior parte in cospicui palazzi che sono forse per l'architettura i migliori dell’ Italia. I palagi di Firenze indicano col cupo loro aspetto che il padrone è possente; quelli di Iioipa eh’è ricco e magnifico, e quelli di Venezia li dicono che il loro padrone è ricco e possente nel tempo stesso. I mobili di questi alteri edifizii sono sontuosi ; ma è rado che sieno rinnovali. Quindi non trovi in loro la seducente ed abbagliante moda, ma invece quel severo e venerando , che hanno in sè tutte le antiche e magnifiche cose. Molli palazzi racchiudono superbe tappezzerie e quadri dei migliori autori, segnatamente della scuola veneziana. Le particolari biblioteche, ricche di codici e pregiali libri, rare in Venezia non sono, amando averne le principali famiglie patrizie almeno per fasto. Sono quelle custodite da un abile bibliotecario, che a Venezia vuoisi sia sempre un prete. In questi palazzi si nota il così detto terrazzo, ch’è una pasta molle frammischiata di pietruzze a vario colore e che divenendo in seguito dura, forma un grosso, lucido e vago pavimento. Servitori e domestici.in gran numero. Alcune famìglio patrizie tengono fino a cinque e sei gondole, ciascuna delle quali ha una destinazione particolare. Per esempio, la gondola della sposa , quella del padron vecchio , altra del giovane, ec. Tengono ancora un burchiello, eh’ è una grossa e bella barca coperta, con entro molte comodità. In questo la famiglia va e torna dalla campagna. Serve anco il bur-