118 VESTI. lino al ginocchio, è sempre di roba simile a quella della toga. Viene la sorcotta stretta con una cintura di pelle nera larga circa due dita traverse, la quale è sparsa di alcune grosse borchie dorate. I calzoni corti e le calzette di seta sempre nere. Scarpa nera con fibbie piccole di argento. Dette vesti, cosi listate o di raso o pelliccie, son distintivo di dignità, e servono oltre a'patrizii, anco ai secre-tarii, ai laureati, e ad altri, a cui sia accordato il portarle. Fra questi i cittadini che hanno pubblici impieghi ed il inesser grande, cioè il capo della sbirraglia. Una larga fascia detta stola, che scende dalla spalla sinistra e s’incrocia al destro fianco, è l’assoluto particolare distintivo dei patrizii. Questa fascia o stola è di raso damascato nell’estate, e nel verno è di voluto lavorato. Sul capo tutte quelle persone, che aveano diritto alla veste listata, anticamente usavano delle berrette quadre; ma al presente vi si sostituì un’ enorme parrucca. La veste è rossa, come pure la sorcotta, e la gran fascia nel consigliere, nel procuratore, nel tre capi di ciascuna delle due quarantie, nei censori, avvogadori, senatori, e savi. La toga è pavonazza, e cosi pure la stola nei membri del consiglio dei dieci. I patrizii decorati di vesta rossa o paonazza, portano nelle minori funzioni la veste nera, ma la stola è sempre del colore del loro grado. La veste è rossa ed è pur rossa la stola nel cancellici' grande, eh’ è il primo dei secretarii. In tutte le altre magistrature usasi la toga sempre nera. La stola è di broccato d’ oro nei così detti cavalieri della stola d’ oro. Tre famiglie patrizie hanno diritto di portarla per discendenza . e sono iWorosini. Contarini, e Quirini, e ciò a merito delle grandi imprese dei loro maggiori.