120 VESTI. Dall’ apertura innanzi alla camicia esce un pizzo superbo e di valore, ed al paro i manichini sono di pizzo. Intorno al collo sta un picciolo fazzoletto bianco annodalo, da cui esce di sopra pendente il colletto della camicia. Il capo è coperto da una parrucca tutta polvere di cipro, e la coda della parrucca sta nel di dietro cacciata entro un sacchetto bellamente fatto di seta nera. Questo sacchetto fu introdotto, perchè i capelli annodati e lunghi della coda non imbrattino il dietro della velata. Nella state il cappello liensi sotto al braccio, ed è il cosi detto cappello puntato, elle al easo di pioggia scioglieasi e servia come di ombrello. Ma ora non ha che 1’ apparenza. Un tabarro di seta bianca nella calda stagione copre la persona, ma nel dinanzi sta sempre aperto. Nel freddo poi il tabarro è di panno. Il più stimato è il mantello color scarlatto ; succede poscia il bianco. I tabarri bleu sono i più comuni. 11 lembo destro del tabarro invernale viene gettato sulla spalla sinistra; ma in forma che lascia visibile il collo e la parte superiore del petto. I cosi detti corlesani (I) tengono fuori dell’apertura lasciata dal mantello sull’alto del petto la mano destra in forma pendente. Pare ciò introdotto per far pompa di ricche anella, e per essere pronti al saluto di mano. Questa forma di portar il tabarro essendo propria di Venezia, dicesi perciò alla veneziana. Una sottile spada al fianco, la cui impugnatura è di acciaio brillantato. lSune spesso una lunga canna d’india fra le mani, il cui pomo studiasi sempre di pregio. Dentro al lato destro dei calzoni e di preciso sul lian-co sta quasi sempre intascato un coltello, la cui lama perciò si prolunga internamente sulla coscia. Il manico del coltei- (I) Cortigiani; cioè persone che vivono nel bel mondo e sull« galanteria.