PARTE PRIMA IL TERRENO PREMESSA I mirabili eventi che occuparono l’ultimo anno di guerra ebbero per teatro quel grande quadrato di terreno, che il suggestivo litorale della Regina dell’Adriatico limita a sud ed il solco prealpino della convalle bellunese a nord; che il corso del Brenta e quello del Livenza chiudono ad ovest e ad est. Ivi si combattè la grande « battaglia d’Italia », per la quale il Piave divenne: « La vena maestra della nostra vita, la vena profonda nel cuore della Patria », e teatro di epica gesta, sul quale la Stirpe italica mostrò tutta la grandezza della sua passione, tutta la potenza della sua volontà indomita, tesa alla vittoria. E sul piano e sul monte vittoria Essa ottenne; e fu vittoria grande, decisiva per le sue rivendicazioni e per il trionfo finale delle armi alleate. II Piave la nomò: barriera dapprima insuperabile all’invasore, ponte trionfale, poscia, alle falangi conquistatrici dei sacri confini della Patria. Aspra fu la lotta e lunga : l’opera dell’uomo ne segnò le tappe; la natura dei luoghi gli aspetti; e dell’una e dell’altra si dirà: prima di questa, poi di quella, affinchè meglio in luce risalti l’avvenimento. Mai campo di battaglia fu più suggestivo per naturale bellezza e per armonia di linee di quello della nostra vittoria.