220 Maschere. dolci e simili galanterie; e ne danno anco n chi non ne vuole. Si veggono continue maschere, che nelle botteghe da confetture rinnovano spesso la loro costosa provvista. Quei mascherati poi che vanno a far visite, sono certi dalle famiglie di ricever trattamenti prodigati di tutto buon cuore. Così pure benché portino moltissime maschere spade, pugnali ed armi da fuoco; segnatamente chi veste la gentilissima maschera dell’assassino; pure è rarissimo il caso che si abusi di tanto permesso. Forse a ciò concorre la somma vigilanza del veneto governo, perchè le maschere sieno rispettatissime. La sbirraglia ed anco ogni particolare persona prende interesse vivissimo a difendere una maschera dal menomo insulto, ancorché fosse conosciuto esservi sotto l’uomo più vile, e dal far che si considerino sempre per celle e per leciti scherzi le loro parole e gli atti loro. Ciò già fassi per due ragioni; la prima perchè bene spesso sotto alla maschera si celano i primi personaggi dello stato; e secondariamente per lasciar vivo un divertimento utile al paese; che fa circolar infinito denaro; e che rimarrebbe indebolito tosto che nelle leggi non trovasse proiezione, e se troppo severe ne frenassero il capriccio e la libertà. Lo spirito veneziano, quella ricca facondia di cui in seguito parlerò, quell’ azione sempre vivace, risplendono in grado maggiore nelle maschere, ed è cosa che incanta. Quelle modeste ragazze, che veggonsi praticando nelle famiglie, quasi mai parlanti, con quegli occhi sempre bassi e che studiano, almeno in apparenza, di star lontane dagli uomini più che possono; non si può credere come cambino quando sono mascherate. 11 fuoco del loro animo represso dalla violenza di stretta e severa educazione, scappa ben fuori lutto sotto alla maschera. Divengono spirili folletti e veraci diavolini, di cui è somma la vivacità; e che mettono in grande imbarazzo chi trovasi in mezzo u loro e vogliono perseguitare.