Quaresima. 241 rei piuLloslo tenersi all’ avversione del popolo verso la quaresima a’ tempi antichi soverchiamente pesante e severa. Provasi da questo, che dopo la mezza quaresima, per la speranza di ben presto vedere il termine del gravoso divoto incarico, ognuno prende un aspetto più lieto. Di più la vecchia popazza già 11011 molti anni segavasi a mezzo invece di bruciarla: il che ad evidenza si riferisce alla mezza quaresima. Nella settimana santa si fanno più comuni e nelle officine e nelle case i vestili e gli addobbi mesti e neri. Bla le botteghe nel principio di questa setlimauu sono tutle con somma attenzione lavate e rese polite. Nel giovedì santo si adornano magnificamente e si sopraccaricano dì merci; e nelle tre ultime sere della settimana si abbelliscono con lumi variamente colorati e drapperie le divote immagini po-sle nell’ interno delle botteghe, ed anco le sparse sui muri ed angoli delle vie. Il popolo gira foltissimo in quelle sere; ed il mirar le diversamente illuminale immagini è piacer principale delle donne e dei fanciulli. Si vanno a visitare i santi sepolcri nelle chiese; ed in ¡specialità quello a san Marco eretto al lato sinistro della chiesa, eh’è imponentissimo per la magnificenza degli ornati, addobbi, e straordinaria illuminazione. Cessato nel giovedì santo il suono delle campane, si invita il popolo alla liturgia, col mezzo di alcuni simau-dri od altri oggetti romorosi. Questi vengono portali da alcuni ragazzacci in giro per la propria parrocchia. Fallo da coloro a voce l’invito, aggiungono anco delle impertinenze contro la più vicina parrocchia, deridendola, specialmente sulle cose divote, con qualche bizzarro soprannome od altra stravaganza. Se due schiere diverse dì costoro s’incontrano ai confini delle due parrocchie, allora si che alzano le grida di tutta forza, raddoppiano le pon-tumelie e i dileggi, e battono disperatamente i romorosi stromenli. Succede non di rado quali^e battaglinola di pu-