Annetta 19!) Intanto sua madre ammatassi. Una cameriera accompagnava Annetta ai luoghi di divozione. Quella domestica, che pareami molto religiosa, fu a parte del segreto: il che permise che alla mia bella mi avvicinassi e favellarle alla lin fine potessi. Una domenica sembrava che Annetta volesse dirmi qualche cosa; ma apparivale nello stesso tempo sul volto un specie di renitenza. Poi nel lasciarmi consegnommi una lettera. L’apersi in seguito, e diceva. » Come sono sfortunata! Mia madre vuole maritarmi con uno che abita fuori di Venezia, e che io non conosco. Costui me pure non conosce. Oh! come sono barbare queste costumanze! Solamente ha veduto il mio ritratto da mia madre speditogli. Il diavolo portasse subito, ma subito quell’ uomo all’ inferno 1 Ciò vi narro soltanto, perchè venuta emmi bellissima occasione per dimostrarvi la verità del mio amore, la fedeltà che vi conservo; e come per voi saprei rinunziare alla mano di un re e gire ad una morte crudelissima, pria di perdere chi sulla terra adoro sopra ogni cosa. » Io fui beato per tale scritto. Le risposi con altrettante fervide espressioni, sembrandomi la giovinetta degnissima di meritarle. Di là ad otto giorni fui sorpreso di vedere in chiesa soltanto la cameriera. Premurosamente le domandai il motivo; e mi rispose, che Annetta stava un pochino indisposta; e che oltre a questo era giunto lo sposo. Usciti di chiesa, la interrogai col massimo interesse sopra questi per me importantissimi argomenti. Gravemente e cogli occhi verso terra, la di vota cameriera mi rispose: Voi ben saprete, o signore, quello che dice il quarto precetto del decalogo: bisogna onorare i genitori; oche nell’ono-