CAPITOLO XXIII. Carnovale. Eccomi finalmente giunto alla stagione riputata la più bella in Venezia, vale a dire al Carnovale. Già molti giorni prima delle feste natalizie ogni famiglia fa pulire la propria casa od il proprio palazzo. Si tirano fuori le suppellettili e le stoviglie più sontuose, per i pranzi od i trattamenti che si daranno in seguito, ed anco per le nozze che di carnovale accadono più frequenti. In quegli stessi giorni, che precedono alle feste di ¡Vaiale, la vendita che fanno i mercanti di stoffe, di tele, e gli orefici di gioie, ed i bisuttieri di galanterie, è immensa. Ma chi fatica sopra ad ognuno sono i sarti ed i modi-sti, segnatamente quelli che godono gran nome. Chi può, ordina vestiti nuovi per il Natale, ed anticipatamente fa lavorar anco abiti da maschera. La vigilia di Natale si celebra a Venezia con una sontuosa cena; a cui si usa d’invitare qualche scapolo o forestiere, che non abbia famiglia, oppure l’abbia lontana. Qui è dove si mangiano per ¡speciale cibo arrostito nello spiedo, attorniato di foglie di alloro ed asperso di polvere di cannella, delle grossissime ed eccellenti anguille. Il giorno di Natale poi usasi celebrarlo privatamente in ogni famiglia, od al più con invito di parenti. La leccor-