Carnovale. 207 lo grande, che molte dame non si degnano, dopo quelle due sole ore, di portare mai più quel vestito fatto per questo passeggio appositamente, e che costò parecchie centinaia di ducali. Terminato alle tre il .passeggio, le dame, se però la distanza dei loro palazzi non è soverchia, costumano di ritirarsi lente e maestose per le vie, senza approfittare della gondola; e ciò per far maggiormente vedere i loro splendidi e preziosi adornamenti. In questo di nelle famiglie, che possono, si dà il pranzo più sontuoso di lutto T anno; a cui s’invitano amici c fore-stieri. È costume che in questo pranzo vi sieno alcuni piatti di raro e costoso pesce, e di conchiglie e frutta di mare. Se poi santo Stefano cade in giorno di magro, il pranzo riportasi alla prossima domenica. Alcuni ricchi però non se ne degnano, e fanno il pranzo tutto di magro. Qui è dove l’abilità dei bravi cuochi vieppiù si manifesta, col dar ai cibi magri I’ apparenza di polli, di uccelli, di pezzi di vitello, ee. e vestimeli anco dei sapori. Il Doge dà in questo giorno uno dei quattro solenni banchetti annui agli ambasciatori esteri ed alla Signoria. Ad un’ora circa prima che cominci il teatro, le dame venete costumano, cosa per loro non frequente, di assidersi nei primarii caffè. Qui molte tengono ancora il vestito del passeggio; ma la più parte ne indossa un altro che faccia più effetto di notte, e non del primo meno ricco, e cosi pure di novella pettinatura. Tale uso d’intervenire in questa sera ai caffè è dovuto al desio di far mostra della propria opulenza e buon gusto verso quelle persone, che al teatro, ove esse si recano, non intervengono. Passano al teatro. Usano le dame di entrar anco per un breve istante in platea, e poi vanno ad assidersi nei loro palchetti. Gli ora sette teatri di Venezia in questa sero si a-