Borsaiuoli. 159 Nelle giornate di feste sacre si portano costoro dove sanno esservi grande concorrenza di popolo. Dopo di aver cercato di bene rubacchiare con I’ arte delle invisibili loro mani, sanno fare anche di peggio. Bene spesso uno o due o più di questi bricconi fingono accattar baruffa. Snudano le coltella e mostrano di ferirsi. Altri furbi nello stesso tempo pongonsi a correre disperatamente, eccitando a bella posta confusione e spavento, urtando impetuosi qua e là, e rovesciando a terra fanciulli, donne, ed uomini. Ognuno per conseguenza s’intimidisce e spaventa; chi corre qua, chi corre là. Le madri perdono i figli, le mogli il marito ; chi cerca scappare, chi vuole retrocedere e chi percuote quello che addosso se gli spinge, e sorgono nuove fiere questioni. Guai se ciò succede vicino ad un canale ! Allora, chi vi è rovesciato dentro, e chi visi getta appositamente per fuggire un pericolo maggiore. Ed intanto chi perde il mantello, chi la borsa, chi gli orecchini, chi gli smanigli, chi gli scialli. Ed è allora che i mariuoli con tali artiliziosi parapiglia fanno ricche prede. l'iella piazza e piazzetta di san Marco, nelle sere estive specialmente, quando il popolo sta numeroso ed affollato intorno ai ciurmatori, ai pulcinella, succedono non di rado simili disordini; i quali talvolta riescono a non pochi pericolosissimi. Una sera che la piazza era affollatissima, cominciò in uno de’suoi angoli una di queste finte baruffe. E impossibile descrivere lo scompiglio e la furia precipitosa del popolo spaventato, che si pose a correre senza saperne il perchè. Vicino alle procuratie ed innanzi ai caffè vi sono esposte seggiole in gran numero. In queste urtarono i fuggiaschi, e moltissimi sgraziatamente caduti e sopraggiunti da altri rimasero calpestali e rotti in qualche membro. Mai se ne seppe il vero primo motivo. Sìa certissima cosa però fu che i borsaiuoli ne colsero grandissimo utile.