-180 Sposa persiana. ampia relativamente a! proscenio. Questi difetti nacquero dalla necessità e dall’ interesse di soddisfare alla numerosa popolazione. Le belle norme dei Greci e dei Romani rapporto all’ ottimo visuale ed al miglior effetto sonoro furono poco calcolate. La platea, in cui sta per lo più il basso popolo, tiene non pochi venditori di paste dolci e frutta; i quali allorché il telone è calato non fanno, cosa molto incomoda, che grillare la loro merce. Dal mezzo del soffitto pende un fana-laccio ad olio attorniato di semplice tela, il quale si leva poco prima dell’ ergersi del sipario; cosicché il teatro rimane quasi oscuro, ed in forma che non possonsi che difficilmente distinguere le persone, che stanno nei palchetti, da quelle della platea e viceversa. E dicono ciò fatto, perchè Io spettatore non si distragga, e per concentrare alla sola scena tutta la sua attenzione, e quindi ch'egli possa godere le più finite bellezze della rappresentazione ed i più minuti pregi dei cantanti e degli attori. Ed a me sembra la cosa ragionevolissima. Questa grande oscurità della platea fa vieppiù rimarcare ed apparire illuminata la scena, ove le fisonomie degli attori, le minuzie delie loro vesti, ed ogni altro minor oggetto scenico compariscono nitidissimi. Ultimamente sonosi introdotti alcuni magnifici e vaghi ianaloni pendenti stabili dal mezzo del soffitto. Questo uso soddisfa molto alla galanteria; e le donne se ne chiamarono contentissime, potendo perciò esser molto meglio vedute. Ma dopo tali fermi e splendidissimi fanali, vien detto, che il gusto delicato e ragionevole sulle opere teatrali sia alquanto decaduto. Ed infatti per ¡scuotere un uditore distratto da oggetti ameni ed interessanti, vuoivi di necessità il far uso di cose esagerate. Ma negli ultimi tempi del mio soggiorno a Venezia, si andava ergendo un nuovo teatro a san Fantino, che verrà detto la Fenice. Il progetto era bellissimo, perchè dovea