VISITA E GUIDA .30 Tulio inutile. I>a risposta degli artieri era questa : i miei antenati, mio avo e mio .padre operavano eosi. Essi acquistarono in tal modo grandi ricchezze ; nè io voglio lasciare la via vecchia per la nuova. E poi aggiungevano sempre : pecca chi non ha fiducia nella religione. E qui mi fece osservare Segur, che la maggior parte delle persone pie si fanno inerito non poco di ciò che oprano di buono. Ritengono -che la divinità debba loro accordar quello che bramano, in riguardo alle orazioni ed ai benefizi! che fanno; e più per gli onori che ad essa tributano ; e ciò coinè un dovere di gratitudine. Quindi molti di coloro aggiungevano a Segur gravemente,allorché gli rampognavo su que’ difetti, che avrebbono recato un di grave danno a Venezia : che la beata Vergine, san Marco, ed altri santi non permetteranno inai che perisca o si danneggi una città ed un governo, che innalzarono a loro numerosi e magnifici templi, e dove vengono onorati con tante solenni e dispendiose funzioni. Terminato il discorso su tali ed nitri argomenti, dissi che nel dopo pranzo io progettava di nuovo recarmi alla Piazza. Il signor Segur me ne dissuase in principio, dicendo che non poteva venir meco, perchè alcuni affari premurosi doveano trattenerlo al suo scrittoio. Le strade di Venezia , egli aggiungeva , sono imbarazzatissime ; avete uopo di guida. Ma se però così fissaste, fatevi condurre a san Marco in gondola, o prendetevi uno de’miei servi. Oibù ! gli risposi. Ho molta facilità di ricordarmi le vie ; e poi in qualunque caso domanderò. Vorrei anche recare alcune lettere a delle autorevoli persone. Piuttosto, se di notte farò tardi di troppo, prenderò gondola. Ottimamente , seguì Segur. Benché siamo di estate, non è cosa buona lo star dì soverchio fuori. Quando vorrete venir a casa, portatevi allo Piazzetta, ed ivi stanno iu qualunque ora gondole pronte a condurre dove si bramo.