234 Quaresima. di aria, che va subentrando ai rigori invernali, ed il sole che indora la terra con più vivaci raggi, sembrano i motivi che traggono colà in questo dì moltissima gente di alto e basso rango. Ma se quesli ne fossero la vera cagione, perchè ¡1 passeggio non segue anco in altri vivaci giorni?.. Ciò non accadendo, risulta che un’ origine diversa abbia l’uso di tal passeggio. In questo dopo pranzo s’indossano vestiti politi, ma però modesti. Le dame venete sbarcano sulle zattere colà condotte dalle loro gondole. Fiancheggiate dai gravi patrizii passeggiano maestosamente quella lunghissima via frammiste ai bassi popolari. A ciò forse invitate dalle umili rimembranze della quaresima. Ad ogni venti passi trovi venditori di frittelle e bignè cotti nell’ olio. Ma le polite persone si ristorano, se il vogliono, alle botteghe da caffè; tra le quali primeggia quella al ponte della calcina. Qui è dove si assidono con gravità le stanche dame ed i patrizii, che da inchini e scappellate infinite sono onorati. Il singolare è la vendita di certe picciole chiocciole marine allessate dette caraguoi, che tengonsi calde in ampi cesti. Si levano dal guscio con un ago e si mangiano passeggiando. Le persone del più alto rango non si vergognano in questo giorno di cibarsene pubblicamente. Intanto robustissimi giovanotti del basso popolo vanno remigando in alcuni battelli dando prova di forza e destrezza col gareggiar fra di loro a chi sappia far correre con più velocità la propria barchetta. Siccome questi giovanotti sono barcaiuoli per diletto, così sono distinti col nome di sol-lazzieri. Usano questi sollazzieri le così dette siade. Ciò consiste nel far correre velocissimamente a tutta furia di remi il battello versole pietrose sponde delle fondamente. Quando sembra che per tanto impeto cozzar dovrebbe quel fragile