VISITA E GUIDA 47 passi ini si confusero per la oscurità le idee e ritenni avere sbagliato. Retrocessi; ed incontrato un omaccio, ne lo chiesi di direzione. Per là, per là; mi disse ruvidamente; nè di più potei capire ed anzi mi tenni per celiato. Tornai al ponte col pensiero di trattenermi sotto alle procuratie il resto della notte ad un caffè. Quando alla metà del ponte sotto ad un arco vidi un questuante con a piedi un picciolo acceso fanale. Ritenni di avere da costui un qualche indirizzo verso il mio albergo. Buon uomo ! vorrei da voi sapere da qual parte debbo tenermi... Ma qui alzando gli occhi vidi che quel povero era un cieco. Oh I dissi fra me, a chi mai mi volgeva per sapere la via I Il questuante mi chiese del che volessi. Io dandogli una piccola moneta gli risposi : niente, amico mio. Sono forestiere; ho smarrita la via, e ne chiedeva a voi, non credendovi mancante del prezioso dono della vista. Ren; quello mi soggiunse: la me diga a mi dove che la ga da andar, che forse poderi» aiutarla. Io debbo andare a san Pantaleone... ma voi certamente non potete... La sappia, rispose il cieco, che mi stago de casa a santa Margherita, pochi passi de più lontan ; che mi fazzo spessissimo quella strada de zorno e de notte, senza che nissun me compagna. Se la comanda, son quà mi, e me impegno de condurla a casa. Rimasi sorpreso della proposta ; ma non mi parve la cosa improbabile. Accettai; e mi posi a fianco del cieco, che nella sinistra teneva I’ acceso fanale, e nella destra il bastone, alla cui cima sembrava vi fossero degli occhi. Noi scendemmo il ponte. Il cieco davami i segni per dove avevamo da passare. Mi diceva, che dopo tanti passi c era la tale strada, il tal ponte, che a dritta eravi un piccolo calle ec.; e tutto andina a puntino.