Avvocati. 339 virsi del gius civile, naturale e canonico, ma citare altresì le leggi venete, ed anche le parziali di varie nazioni. Oltre n ciò esempi di decreti emanati sul contrasto di consimile argomento da qualsiasi popolo del mondo nella passata e nella presente epoca. Quindi tisano di porre sott’occhio al giudice una stampiglia, nella quale sono riportati i periodi più importanti dei testamenti, fittanze, contralti ed altro, che formano i fondamenti del litigio, e possono servire a lucidare 1’ argomento o ad avervi relazione. L’avvocato improvvisa a voce la sua djsputa, e cita a memoria qua e là gli articoli dei Digesti, di diritto, e qualsiasi punto di giurisprudenza che utile esser gli possa, e confronta tutto colle parole rimarcabili ed essenziali dei contratti, che nella detta stampiglia sono poste, e per più evidente effetto contrassegnate con matita rossa. Il giudice riscontra i passi mentre segue 1’ arringa, e concorre ad unire le proprie alle osservazioni del disputante. Giacché dunque il giudice a Venezia, come dissi, non giudica per assoluta base legale a sua conoscenza, ma soltanto o per buon senso, o per ciò che hanno fatto gli altri, o gli si mostra prescritto, rendesi facilmente visibile da che nasca la somma influenza, per la vittoria di una causa, dell’abilità distinta dell’avvocato, e perchè ciascuno corra a consultare i più celebri giuristi. Ecco perchè una causa guadagnata in prima istanza, la puoi perdere facilmente in seconda istanza. Di più, un abile, un astuto cavillatore non ti lascia tranquillo, e da lì a poco rinnova il litigio, trovate nuove ragioni ed appoggi ingegnosi. E que’ medesimi giudici che ti diedero altra volta il voto favorevole, storditi dall’arte del difensore, abbagliati dai nuovi ripieghi, ti danno torto sul più bello. Si citano degli esempi di liti che durarono gran tempo e non poco costarono. Di più alcuni piati che per motivi piccolissimi portarono spese enormi.