Casotti. 211 Vedute illusorie di ottica. Spesso bestie feroci, come leoni, pantere, serpenti, struzzi, avvoltoi, ec. Non di rado per la vicinanza del mare, pesci enormi e grossissime tartarughe. Collezioni talvolta di animali imbalsamati. Veggonsi colà spesso albini, cioè uomini in giovanissima età coi capelli bianchi; altri a cui I’ avara natura non diede le braccia o le gambe ; donne con barba, ec. e simili rare singolarità. In altri casotti macchine ingegnose, animali che fanno giuochi, ec. ec. Fuori dei casotti stanno appesi dei grandi cartelloni, che dimostrano in pittura, quasi tutti con enorme esagerazione, ciò che fassi, od è chiuso nel casotto. Il popolo sta a mirar questi pitturati cartelloni colla bocca spalancata. Ma essendo base dell’ umor veneziano l’allegria, devono pure essere allegri i richiami che si fanno al popolo. Perciò ogni casotto ha i suoi suonatori, che di quando in quando, e specialmente prima di cominciar il loro spettacolo, fermano la gente con vivaci e romorose sonate. In secondo luogo, negl’ intervalli taciti della musica, apparisce un banditore in una specie di loggia ornata di damaschi, eretta sopra l’ingresso del casotto. Colui con voce rauca e forzata narra con grande ampollosità le sorprendenti meraviglie, che si fanno colà dentro vedere. Poscia annunzia il prezzo voluto per la entrata, assicurando esser quello debolissimo e di molto inferiore al merito di ciò, che colà dentro sta esposto alla pubblica ammirazione. Ma questo non basta. Per eccitare di più il popolo, si fanno giuocare al di fuori scimie ed altri animali; e spesso si espongono alcune rarità, come saggio di ciò che trovasi nel-l’interno. Ma la più parte dei casotti tiene vicino al banditore un pagliaccio (d), il quale invita il popolo con buffonate; (t) Specie di maschera delta dai francesi Piero, che figura per lo più un servo sciocco. Teste tutta di bianco e col Yolto imbrattalo di farina.