170 Commedie a soggetto. classe dei negozimiti cittadini; cioè camiciuola e calzoni rossi, toga nera e berretta, con al fianco una specie di stocco largo. Quello del Balanzoni è la veste dottorale. L’Arlecchino,rappresentando per lo più un servitore miserabile, veste l’abito a tacconi variocolorati e rattoppalo, e porta un cappello imperfetto o di semplice feltro. Il suo bustone è un pezzo di legno largo, come sarebbe di chi approfitta di qualunque pezzo di legno per uso di bastone. Brighella indossa una specie di assisa o livrea bianca listata a verde. Il tempo poi ed il capriccio, come al solito su ogni cosa, fecero alterare le primitive forme di tali vestiti. 15 certamente fatto stravagantissimo, che per tanti anni si tollerino di continuo sulla scena queste irragionevoli quattro maschere; e che si pongano frammischiate in tutti i tempi antichi e moderni, in tutti i paesi diversissimi di lingua, vesti e costumi, ed in tutte le azioni si eroiche, che popolari : e del pari che si soffra la commedia improvvisa, come quella che non ha mai bell’ ordine negli avvenimenti, e meno nelle parole, dicendosi talvolta prima, quello che dovrebbe dirsi dopo. Vi aggiungi l’attore, il quale o esagera o fa debole il carattere proprio, e per conseguenza ciò che nel seguito della rappresentazione succede non ha mai la progressione proporzionata. Infine la dicitura pessima degl’ ignoranti comici, le frasi antiquate, i barbarismi, i solecismi, le stravaganti e mule a-dattate comparazioni, 1’ uscire nelle più dolenti circostanze con epifonema in versi, e l’uso d'introdurre in tutte le medesime frasi, le stesse comparazioni, pistolotti, ec.; non che i soliloqui e i dialoghi premeditati di argomento generale, che gli attori pongono qua e là quasi a capriccio; le quali cose tutte ributtano al buon senso. Non negherò che alcuni attori educati e spiritosi sanno talvolta all’improvviso dire delle cosette graziose, di sufficiente ingegno, e bastantemente passionale; non che te-